Parapiglia sulla cava, arriva la polizia
Tensione in terza circoscrizione dopo l’ok al riutilizzo del sito di San Massimo
Gran parapiglia in terza circoscrizione sul futuro di Cava Speziala, e i toni sono saliti al punto che un consigliere ha chiamato addirittura la polizia. È accaduto l’altra sera, mentre si discuteva appunto la delibera che, in pratica, accoglie la proposta dei proprietari della cava che vorrebbero riutilizzare il sito, disboscandolo. In aula erano arrivati anche numerosi cittadini di San Massimo, decisamente contrari a quella proposta. Alla fine, il voto: 11 sì e 7 no alla proposta.
Gran parapiglia in terza circoscrizione sul futuro di Cava Speziala, e i toni sono saliti al punto che un consigliere ha chiamato addirittura la polizia. È accaduto l’altra sera, mentre si discuteva appunto la delibera che, in pratica, accoglie la proposta dei proprietari della cava che vorrebbero riutilizzare il sito, disboscandolo.
In aula erano arrivati anche numerosi cittadini di San Massimo, decisamente contrari a quella proposta. Dopo una lunga attesa (che ha acceso ulteriormente gli animi) sono cominciati gli interventi, molti dei quali concitati e a nervi tesi. Hanno parlato, tra gli altri, sia il legale dei proprietari sia un esponente del Comitato per il no. Alla fine, il voto: 11 sì e 7 no alla proposta. A quel punto (si stava già avvicinando la mezzanotte) è scattata una vivacissima protesta. Tanto vivace che, dopo una breve sospensione per tentare di calmare gli animi, un consigliere ha chiamato il 113, facendo intervenire una volante.
Nessun incidente di rilievo, peraltro, a adesso, aspettando che quella delibera arrivi al voto anche in consiglio comunale, infuria la polemica. Per il Pd, «è stato un brutto spettacolo per la democrazia cittadina – dicono Federico Benini e Riccardo Olivieri - con la maggioranza schieratissima a fianco del della proprietà dell’ex cava Speziala (che ha presentato un progetto per l’ulteriore sfruttamento del sito) e sorda rispetto alle ragioni dei cittadini di San Massimo, intervenuti in gran numero, che invece chiedono l’immediato ripristino del sito. Basti dire – aggiungono i due esponenti dem - che per le repliche alle osservazioni nostre e del presidente del comitato Cava Speziala il presidente Volpato ha ceduto la parola all’avvocato della proprietà. Chiara dunque – concludono Benini e Olivieri - la volontà dell’amministrazione Sboarina di lasciare aperta sul territorio la ferita di questa cava che andrà ad aggiungersi alle altre criticità incombenti a partire dall’Ecoborgo e passando per la cementificazione del parco della Spianà».
Secondo Michele Bertucco (Sinistra in Comune) «si tratta di un colpo basso nei confronti del quartiere e della città, e lascia basiti che il legale dell’impresa titolare di Cava Speziala, avvocato Andrea Sartori, collega di studio del Sindaco Federico Sboarina, sia intervenuto direttamente per far digerire il boccone amaro alla cittadinanza e probabilmente anche a qualche riottoso consigliere di maggioranza».
Bertucco aggiunge che «è tempo di chiamare le cose con il proprio nome: quella che viene fatta passare come una normale pratica edilizia è in realtà un progetto di discarica che deve seguire un suo iter specifico e molto meno snello. Invierò pertanto al sindaco formale diffida – spiega il capogruppo di Sinistra in Comune - dal proseguire su questo registro e di attivare immediatamente il procedimento amministrativo corretto, e pretenderò vengano tenuti in debita considerazione anche i pareri negativi degli uffici comunali, ad esempio quello dell’Urbanistica».