«Così abbiamo smascherato il broker dei raggiri»
Alla fine, scoperto il presunto «trappolone» in cui - stando alle loro denunce sarebbero caduti, ci avevano pensato proprio alcuni raggirati a mettere gli inquirenti sulle tracce della coppia: tra le decine di clienti che la lamentavano di essere stati «gabbati», figuravano perfino parenti di entrambi gli imputati. Come, ad esempio, un fratello di lei e l’anziana (79 anni) zia del presunto broker «infedele»: anche a quest’ultima, come agli altri malcapitati, sarebbero stati promessi fantomatici - e, stando all’accusa, mai pervenuti - «guadagni d’oro». È entrato nel vivo ieri con la deposizione dell’agente di polizia giudiziaria (nella fattispecie, a testimoniare è stato un militare della Guardia di Finanza che eseguì le indagini) il processo a Silvano Castagna, 46 anni, il broker «abusivo» di Sommacampagna arrestato (ai domiciliari) a maggio 2017 dopo una raffica di denunce e di accertamenti «sul campo» attuati dalle Fiamme gialle con la regia del pm Federica Ormanni. Di fronte al giudice Alessia Silvi, Castagna insieme alla moglie Elisabetta Bonafini deve difendersi da 4 ipotesi di reato e ieri la difesa ha annunciato che in una delle prossime udienze Castagna si sottoporrà all’esame delle parti in aula. Deve rispondere di accuse che vanno dalla raccolta abusiva del risparmio alla mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi, dall’appropriazione indebita all’autoriciclaggio: per anni, stando al quadro tratteggiato dagli inquirenti, avrebbe tradito la fiqualsiasi ducia di 112 vittime in concorso con la consorte, di professione (così, almeno, all’epoca dei fatti) assistente di volo presso Air Italy del gruppo Meridiana Fly (compagnie aeree che risultano estranee a contestazione, ndr). Anni di presunti raggiri perpetrati - in base alle tesi accusatorie - ai danni dei clienti, oltre 4 milioni e mezzo di euro andati «in fumo», più di un centinaio di parti lese nell’ambito di un (ipotizzato) mega inganno a cui solo un’azione mirata di Fiamme gialle e procura sarebbe riuscita a porre fine. Somme raccolte, ma mai restituite stando agli inquirenti, che sarebbero state spese oltre che in titoli a rischio sulle Borse di mezzo mondo perfino in once d’oro e barili di petrolio. E tra un mese a prendere la parola saranno alcune delle presunte vittime.