Arena, un’alleanza per crescere
Evento in Gran Guardia. De Cesaris: risorse per la qualità. Sboarina: Verona come Milano
«Io sono l’Arena». Ai 150 imprenditori che hanno risposto all’appello è stato perfino consegnato un taccuino con il motto ben impresso. Quello che si è svolto ieri sera alla Gran Guardia è stato, del resto, molto più di un brindisi, ma un vero e proprio invito a «scommettere su Verona e sulla cultura», fornendo nuove risorse alle produzioni di qualità. Il presidente degli Industriali, Michele Bauli risponde favorevolmente: «Giusto appoggiare chi ha idee».
«Io sono l’Arena». Ai 150 imprenditori che hanno risposto all’appello è stato perfino consegnato un taccuino con questo motto ben impresso. Quello che si è svolto ieri sera alla Gran Guardia è stato, del resto, molto più di un brindisi, ma un vero e proprio invito a «scommettere su Verona e sulla cultura». Con un ritorno, quindi, d’immagine e non solo. Fondazione Arena ha svoltato pagina, i conti sono sanati e tornano i «grandi nomi»: sia nella lirica (uno su tutti, Jonas Kaufmann, protagonista di un gala in calendario per il 28 giugno), sia nell’extralirica (Lana Del Rey). E la recente «doccia fredda» della diminuzione del quota del fondo unico dello spettacolo è, tutto sommato — come ricorda la sovrintendente Cecilia Gasdia — «l’ultima eredità del passato». Un passato che ora si vuole superare. «Veniamo da un duro lavoro durato venti mesi — afferma Gasdia — e ora crediamo che il mondo produttivo possa dare un contributo importante». Una strada è quella dell’art bonus: che già molto ha fatto per l’Arena (intesa come anfiteatro, tramite il restauro). Un dialogo, quello con il mondo produttivo che dovrà essere in grado di durare. «È vero, tra Fondazione e territorio non ci si è parlati molto in passato— sono state le parole del direttore generale della Fondazione Gianfranco De Cesaris — ma possiamo fare molto insieme e questa è la svolta che vogliamo dare. Dobbiamo avere benzina per poter fare produzioni di qualità. Siamo impegnati, del resto, in un grande lavoro di promozione all’estero che porterà risultati nel tempo». Per quanto riguarda gli eventi «pop», un’altra via possibile alla collaborazione con il mondo delle imprese, è la formula delle sponsorizzazioni. Secondo Gianmarco Mazzi, amministratore delegato di Arena di Verona Srl, si tratta dell’unico modo per accaparrarsi i nomi top della scena musicale mondiale quelli che, tanto per capirci, riempiono gli stadi. «La nostra città — afferma — ha il vantaggio di ospitare una location strepitosa, che da sola può fare da attrattore per le star di grido. Ma dobbiamo tenere conto anche della concorrenza degli altri centri culturali, penso a Firenze e Napoli. È necessario poter essere in grado di ridurre i costi organizzativi». Da qui un possibile ruolo per le aziende. Convinto dell’opportunità il sindaco Federico Sboarina: «Penso a Milano — è la sua suggestione — alla corsa che fanno diverse realtà del territorio per figurare come partner della Scala. Vogliamo che qualcosa del genere diventi la norma anche a Verona».E gli imprenditori? A rappresentare Confindustria, che ha convocato molti soci, il presidente Michele Bauli, che si dice possibilista: «Non c’è dubbio — la sua considerazione — che Fondazione Arena si stia impegnando per un nuovo corso. È giusto appoggiare chi ha idee e vuole fare il bene della città». Tra i presenti molti componenti del consiglio di indirizzo della Fondazione, tra cui Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio, Paolo Bedoni, presidente di Cattolica Assicurazioni e Flavio Piva, presidente della Banca di Verona.