Cattolica molla Ubi «Target confermati» e il titolo vola in Borsa
Cattolica Assicurazioni si sfila dalla partita sulla bancassicurazione con Ubi Banca. A confermare le indiscrezioni che erano circolate nei giorni scorsi è stato ieri il Ceo di Cattolica, Alberto Minali, con dichiarazioni che non lasciano adito a dubbi interpretativi: «Abbiamo guardato il dossier - ha detto Minali, parlando con i giornalisti all’Insurance Day di Milano ma non abbiamo presentato l’offerta».
Cattolica, in altre parole, ha ritenuto che la redditività dell’operazione non fosse all’altezza dello sforzo finanziario richiesto, che con ogni probabilità avrebbe reso necessario per la compagnia veronese un consistente aumento di capitale. Dopo l’offerta non vincolante presentata in giugno, dunque, Cattolica ha soppesato vantaggi e svantaggi finanziari dell’operazione, decidendo di non procedere con l’offerta vincolante. La stessa scelta, a quanto risulta, è stata fatta anche da un altro importante operatore assicurativo italiano.
Minali ha inoltre spiegato ai giornalisti che Cattolica «per il momento conferma i target sul 2020, ma restano obiettivi ambiziosi. Il mercato è sempre più difficile - ha aggiunto - per lo schiacciamento dei tassi di interesse e per un mercato auto che non dà cenni di miglioramento». Le parole dell’Ad hanno dato origine a un rally del titolo Cattolica in Borsa, che ha chiuso le contrattazioni con un entusiasmante rialzo del 4,43%.
Interpellato poi sulla richiesta avanzata da parte di due soci, che mirano alla convocazione di un’assemblea straordinaria che abbia all’ordine del giorno una revisione delle regole di governance della compagnia, Minali ha risposto che «è una richiesta legittima, cui risponderemo nella maggior tutela degli azionisti. Da quanto ho capito hanno chiesto un aggiornamento informativo perché in questi mesi abbiamo perso 7 mila soci, che non avevano il possesso minimo di azioni».