Chievo, il jolly Vignato contro il tabù interno
L’ultima vittoria risale al 29 dicembre 2018: il golden boy sarà la scommessa di Marcolini
Ogni altra partita, un altro pezzo di vetrina. I giorni di Emanuel Vignato sono anche i giorni di un Chievo che con l’Ascoli, domenica, incrocia nuovamente il suo demone casalingo. Vincendo, lo sbatterebbe fuori con un calcione. In caso contrario, allungherebbe quell’astinenza di successi che dura dal 29 dicembre 2018, 1-0 sul Frosinone, gol su punizione di quel Giaccherini che fra due giorni potrebbe rientrare tra i convocati dopo un mese out.
Di quella data, ormai, s’è detto quasi tutto. Sette, i «superstiti» dell’epoca: gli stessi Vignato e Giaccherini, Meggiorini, Cesar, Pucciarelli, Djordjevic, Semper. I dieci mesi senza esultare al Bentegodi li possono sentire soprattutto loro. Chi li sente sicuro, è l’ambiente. Non un’ossessione, ma un sasso nella scarpa che inevitabilmente accompagna le vigilie.
In tutto ciò, allora, Vignato. Sono i suoi giorni? In un certo senso, sì. Sette presenze, tre da titolare sulle ultime quattro gare, il mese ai box di Giaccherini gli ha spianato la strada dietro le punte. Ruolo, quello, in cui Vignato, nato ala, esprime la sua qualità ma ancora non trova il giusto dinamismo di posizione, vedi la necessità di ricavarsi spazi e capire i momenti in cui è giusto partire più largo da sinistra.
È di questa settimana il ritorno dei rumours di mercato sul diciannovenne della Valpolicella: c’era uno scout del Chelsea per vederlo in occasione di Salernitana-Chievo, il 25 settembre scorso, e c’è sempre, su di lui, l’attenzione di Milan e Inter. È in questi giorni, poi, che il dt Pellissier potrebbe incontrare l’agente Tullio Tinti per un altro tentativo di rinnovo del contratto: Vignato scade nel giugno 2020, la scorsa stagione il Chievo ha perso l’occasione per prolungare e Tinti, che avrebbe promesso Vignato al Bayern Monaco s’è messo di traverso puntando a vedere il gioiellino liberarsi a parametro zero. In estate fu un caso. Ma è anche vero che Vignato, sia prima che dopo il tramonto della trattativa per cederlo alla Sampdoria, non s’è distratto dal campo, anzi. E adesso proprio il campo gli offre un’altra vetrina, contro l’Ascoli. Serve qualcuno che supplisca, in zona gol, all’assenza di Djordjevic anche da dietro. Serve anche — insomma — il miglior Vignato.
Contro l’Ascoli Senza Djordjevic servirà trovare soluzioni da dietro per trovare il gol