Corriere di Verona

Hellas, la corsa riparte dalla Viola Juric: la squadra è ok

I gialloblù non vincono contro la Fiorentina dal 2001: «È un’occasione, la squadra sta bene»

- Fontana

Sarà il giorno del ricordo di Roberto Puliero. Al Bentegodi, nel «suo» stadio, quello del Verona, quello in cui per decenni ha raccontato le vicende gialloblù alla radio, l’Hellas sfida la Fiorentina. Puliero, a causa della malattia che l’ha strappato alla vita, già da alcune settimane non poteva mettersi al microfono. Stavolta, però, sarà tutto diverso. La sua scomparsa si allunga su una gara in cui il Verona cerca di guadagnare altri punti pesanti per la corsa verso la salvezza. Sarebbe bello immaginare che i gialloblù potessero segnare e sentire di nuovo l’urlo «Reteee!» salire dalla tribuna stampa.

Ivan Juric ha reso omaggio a Puliero: «Sono stato al funerale, mi sono commosso. Non conoscevo Roberto, ma leggendo quanto è stato scritto su di lui ho capito cosa significas­se per tutti. Vedendo quel che c’è stato in chiesa ho compreso molte cose su Verona». All’insegna della commemoraz­ione di Puliero, dunque, inizierà e si svolgerà la partita con la Fiorentina, che arriva al Bentegodi dopo la batosta subita: «In questi casi c’è sempre una reazione emotiva», fa notare Juric, che dal canto suo ha due dubbi da scogliere in queste ore.

Il primo, per la difesa, che resta priva di Max Kumbulla, infortunat­o (come pure Miguel Veloso, che sarà sostituito da Matteo Pessina), e per cui, fermo restando la presenza di Amir Rrahmani, si giocano due posti Koray Gunter (favorito), Alan Empereur e Pawel Dawidowicz: «Non ho ancora deciso» spiega Juric. Frase che si ripete quando l’analisi si rivolge all’attacco, con Samuel Di Carmine tornato in corsa dopo le settimane passate in «castigo» («Ma io ho sempre avuto fiducia in lui», chiarisce Juric), Mariusz Stepinski e Eddie Salcedo che inseguono una maglia da titolare in avanti.

Non scopre le carte, il tecnico del Verona, e osserva: «Tutte le partite sono difficilis­sime, ma credo che ogni gara sia, per noi, un’occasione per fare bene. Dovrà essere così anche con la Fiorentina. Si ricomincia dopo la pausa per le nazionali, stiamo bene. Amrabat è l’ultimo ad essere rientrato, ma è in condizione, non ci sono problemi».

Il Bentegodi sarà affollatis­simo, la soglia dei 25mila spettatori non è lontana, in 2900 tifosi viola saranno nel settore ospiti, che è esaurito da giovedì. C’è uno storico gemellaggi­o tra i sostenitor­i dell’Hellas e quelli della Fiorentina,

il clima sarà di festa, tanto più che le Poltrone Est, chiuse dal giudice sportivo per il caso Balotelli, sono state riaperte dalla Corte d’appello in attesa che si svolga un supplement­o d’indagine.

Il Verona non batte in casa la Fiorentina dal 2001, un 2-1 con i gol di Emiliano Salvetti e Vincenzo Italiano. Di lì in poi, sei sconfitte di fila. Una maledizion­e da bloccare.

Scelte in difesa Senza Kumbulla ancora infortunat­o ecco Gunter, Empereur e Pawel Dawidowicz

Rebus in attacco Juric scioglierà all’ultimo le riserve su Di Carmine, Stepinski e Salcedo

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