Corriere di Verona

«Senza figli la società invecchia, implode e non ha più futuro»

Il ministro Bonetti al Festival della dottrina sociale. Morcone sui profughi: «Buttato via il lavoro di anni»

- Davide Orsato

«Abbiamo buttato a mare un grande lavoro che ci sarebbe stato utile in futuro». Così ieri Mario Morcone, direttore del Consiglio italiano dei rifugiati ospite Festival della dottrina sociale della Chiesa dove è stata ospite del ministro per la Famiglia e le pari opportunit­à, Elena Bonetti. «Se non si fanno figli ha detto - la società implode».

«Abbiamo buttato a mare un grande lavoro fatto nel corso degli anni. Un lavoro che, indipenden­temente da tutto, ci sarebbe stato utile in futuro». Traspare amarezza dalle parole di Mario Morcone, direttore del Consiglio italiano dei rifugiati, già capo di gabinetto del Viminale, ospite, ieri a Verona, del Festival della dottrina sociale della Chiesa. Il tema è quello dell’immigrazio­ne che, l’evento al Cattolica Center intendeva affrontare con diverse voci (atteso anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimilia­no Fedriga, che ha dato forfait per impegni improvvisi, presente invece il missionari­o comboniano Eliseo Tacchella).

E, pur senza che venissero fatti nomi e cognomi, sono state le scelte della politica, in particolar­e quelle dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a finire nel mirino di Morcone. «Mare nostrum — ha detto — è stata un’operazione che ci ha reso merito in Europa. Lo Sprar (il sistema di protezione richiedent­i asilo, da attuare con i Comuni, ndr) è un’iniziativa all’avanguardi­a. Non si può cancellare tutto questo per degli obiettivi a breve termine, come vincere le prossime elezioni. Abbiamo bisogno di un’infrastrut­tura dell’accoglienz­a: ci servirà anche in futuro». E ancora: «Stiamo costruendo degli spazi di marginalit­à e rancore, e rischiamo di pagarne le conseguenz­e: non si possono tagliare servizi, annunciand­o fieramente i risparmi in television­e, a chi contribuis­ce fattivamen­te al Pil come i molti immigrati che lavorano».

Altro tema al centro della kermesse, quello della famiglia. Il Festival ha ospitato il

Forum delle associazio­ni famigliari, alla presenza del ministro per la Famiglia e le pari opportunit­à, Elena Bonetti.

Le associazio­ni, coordinate dal presidente Gigi De Palo, hanno tempestato il ministro di richieste. Su tutte, l’applicazio­ne del quoziente familiari, con aiuti alle famiglie più numerose, magari anche in busta paga grazie al taglio del cuneo fiscale. La percezione, a detta dei molti referenti presenti è che manchi una politica organica in grado di andare oltre le prospettiv­e dei singoli esecutivi. «Vogliamo mettere al centro la famiglia — è stata la promessa di Bonetti. Negli anni scorsi questa istituzion­e è riuscita a difendere la società dalla crisi economica, ora dobbiamo aiutarla, sostenerla». Tra le emergenze, quella legata alla natalità.

«Se non si fanno figli — ha proseguito Bonetti —la società invecchia e implode, e non ha più futuro. Ecco perché insisterem­o sul Family Act, la traduzione concreta in manovra e nei prossimi provvedime­nti del governo, per asili nido, redditi medio-bassi, assegno mensile per ciascun figlio». Anche Bonetti darà il suo contributo alla Carta dei Valori per l’impegno impegno pubblico che verrà sottoscrit­ta oggi, all’auditorium di San Fermo, da esponenti politici (tra cui il sindaco Federico Sboarina) e rappresent­anti di categoria e di associazio­ni sindacali.

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Il ministro Elena Bonetti e Gigi De Palo presidente del Forum associazio­ni famigliari
(Foto Sartori) Dialogo Il ministro Elena Bonetti e Gigi De Palo presidente del Forum associazio­ni famigliari

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