«Senza figli la società invecchia, implode e non ha più futuro»
Il ministro Bonetti al Festival della dottrina sociale. Morcone sui profughi: «Buttato via il lavoro di anni»
«Abbiamo buttato a mare un grande lavoro che ci sarebbe stato utile in futuro». Così ieri Mario Morcone, direttore del Consiglio italiano dei rifugiati ospite Festival della dottrina sociale della Chiesa dove è stata ospite del ministro per la Famiglia e le pari opportunità, Elena Bonetti. «Se non si fanno figli ha detto - la società implode».
«Abbiamo buttato a mare un grande lavoro fatto nel corso degli anni. Un lavoro che, indipendentemente da tutto, ci sarebbe stato utile in futuro». Traspare amarezza dalle parole di Mario Morcone, direttore del Consiglio italiano dei rifugiati, già capo di gabinetto del Viminale, ospite, ieri a Verona, del Festival della dottrina sociale della Chiesa. Il tema è quello dell’immigrazione che, l’evento al Cattolica Center intendeva affrontare con diverse voci (atteso anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha dato forfait per impegni improvvisi, presente invece il missionario comboniano Eliseo Tacchella).
E, pur senza che venissero fatti nomi e cognomi, sono state le scelte della politica, in particolare quelle dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a finire nel mirino di Morcone. «Mare nostrum — ha detto — è stata un’operazione che ci ha reso merito in Europa. Lo Sprar (il sistema di protezione richiedenti asilo, da attuare con i Comuni, ndr) è un’iniziativa all’avanguardia. Non si può cancellare tutto questo per degli obiettivi a breve termine, come vincere le prossime elezioni. Abbiamo bisogno di un’infrastruttura dell’accoglienza: ci servirà anche in futuro». E ancora: «Stiamo costruendo degli spazi di marginalità e rancore, e rischiamo di pagarne le conseguenze: non si possono tagliare servizi, annunciando fieramente i risparmi in televisione, a chi contribuisce fattivamente al Pil come i molti immigrati che lavorano».
Altro tema al centro della kermesse, quello della famiglia. Il Festival ha ospitato il
Forum delle associazioni famigliari, alla presenza del ministro per la Famiglia e le pari opportunità, Elena Bonetti.
Le associazioni, coordinate dal presidente Gigi De Palo, hanno tempestato il ministro di richieste. Su tutte, l’applicazione del quoziente familiari, con aiuti alle famiglie più numerose, magari anche in busta paga grazie al taglio del cuneo fiscale. La percezione, a detta dei molti referenti presenti è che manchi una politica organica in grado di andare oltre le prospettive dei singoli esecutivi. «Vogliamo mettere al centro la famiglia — è stata la promessa di Bonetti. Negli anni scorsi questa istituzione è riuscita a difendere la società dalla crisi economica, ora dobbiamo aiutarla, sostenerla». Tra le emergenze, quella legata alla natalità.
«Se non si fanno figli — ha proseguito Bonetti —la società invecchia e implode, e non ha più futuro. Ecco perché insisteremo sul Family Act, la traduzione concreta in manovra e nei prossimi provvedimenti del governo, per asili nido, redditi medio-bassi, assegno mensile per ciascun figlio». Anche Bonetti darà il suo contributo alla Carta dei Valori per l’impegno impegno pubblico che verrà sottoscritta oggi, all’auditorium di San Fermo, da esponenti politici (tra cui il sindaco Federico Sboarina) e rappresentanti di categoria e di associazioni sindacali.