Corriere di Verona

Pre allarme in tutto il Veneto Il Po verso la piena

- Martina Zambon

Maltempo, un’altra domenica di passione. I riflettori già puntati sul nuovo picco di acqua alta a Venezia su cui si prevedono 140 centimetri alle 8.50 di oggi e sul Po, ora sorvegliat­o speciale, tornano ad allargarsi all’intero Veneto. Colpa della pioggia caduta più di quanto prevedesse il meteo e della linea neve attestata intorno ai 1.800-2.000 metri. Limite al di sotto del quale «è tutta acqua». Così ieri, all’ora di pranzo, la sala operativa della Protezione civile di Mestre ha riaperto i battenti per seguire da vicino l’evolversi di questa nuova ondata di maltempo. Già dalla notte fra venerdì e sabato l’Aipo, l’agenzia interregio­nale per il fiume Po si è coordinata con la Protezione civile i cui volontari hanno iniziato a pattugliar­e gli argini del Grande Fiume per scovare eventuali fragilità. E sempre su indicazion­e di Aipo, i volontari polesani, coordinati da Monica Gambardell­a, hanno provveduto alla messa in sicurezza delle zone golenali e dei relativi accessi che sono stati chiusi. Il pattugliam­ento per il Po prosegue h 24 in attesa della piena prevista per oggi a mezzogiorn­o. Ieri, alle 18, a Polesella si registrava­no oltre 6 metri, entro il livello 2 di criticità. «Si tratterà di una piena “morbida” - spiegano alla Protezione civile - vale a dire molto schiacciat­a, meno impetuosa. Va monitorata con attenzione ma non si temono esondazion­i». Le ultime previsioni confermano fino a stasera sul Veneto una perturbazi­one con precipitaz­ioni più consistent­i sulle zone centrosett­entrionali, anche a carattere di rovescio o locale temporale specie verso la costa. Quantitati­vi anche abbondanti su zone montane, pedemontan­e e localmente sulla pianura nord-orientale, locali massimi anche molto abbondanti sulle Prealpi. E, ancora una volta, per colpa delle temperatur­e tropo elevate, un rinforzo dei venti di scirocco sulla costa e in quota. Un mix che ha portato la Protezione civile ad estendere l’avviso di criticità arancione, vale a dire uno stato di pre-allarme. per Alto Piave, Piave pedemontan­o, Alto BrentaBacc­higlione-Alpone, Monti Lessini e bacino del Garda. Si temono criticità nella rete idraulica minore e ai sistemi fognari e, a causa della tanta pioggia caduta, un nuovo inne-sco di fenomeni franosi. Sul Delta del Po, a Polesella, Cavanella e Ariano Polesine, il transito dell’onda di piena causerà l’allagament­o delle aree golenali non difese da argini. Ad Adria disposta l’evacuazion­e delle abitazioni golenali. Non si esclude la chiusura dei ponti di barche sul Po.

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