Kandinsky, Mirò e Chagall Visioni delle avanguardie
Gli artisti che incrociarono la rotta di Giacometti
1944) ammiriamo Noeud rouge (Nodo rosso, 1936, SaintPaul-de-Vence, Fondation Marguerite et Aimé Maeght). Lasciata la Germania nel 1933 in seguito all’affermazione del nazismo, Kandinsky ripara in Francia a Neully-sur-Seine, dove rimarrà fino alla morte. Qui inizia per l’artista un nuovo periodo: la sua pittura si arricchisce di ulteriori stimoli. Si interessa alle forme biomorfe, come appunto testimonia Nodo rosso, opera esemplare dei suoi nuovi esperimenti pittorici. A partire dagli anni Trenta anche la pittura di Georges Braque (1882 – 1963) si orienta verso una nuova visione compositiva. Di Braque troviamo il dipinto verticale Nature morte à la langouste (Natura morta con aragosta, 1948-1950, Collezione Adrien Maeght). Tratto distintivo dell’autore è la compenetrazione di forme arbitrarie e di oggetti reali secondo una visione fantastica. Marco Goldin ne sottolinea il cromatismo parco, sapientemente illuminato, che tiene insieme in un tutto armonioso la folla di forme sulla tela. Forme che però non danno mai un senso di disordine o pesantezza. All’appello dei grandi del ‘900 non poteva mancare Joan Mirò (1893 – 1983), presente con capolavori quali Le balcon (Il balcone, 1937, Collezione Adrien Maeght) che risente del post-impressionismo, del cubismo e del futurismo, e Femme et Oiseau (Donna e uccello, 1964, Fondazione Marguerite et Aimé
Maeght), dove la realtà diventa lirica. Per Mirò la donna è dea madre mentre l’uccello è simbolo della libertà e del viaggio ascensionale. In esposizione anche un autentico capolavoro di Chagall: Soleil jaune (Sole giallo, 1958, Collezione Adrien Maeght). Chagall dal 1950 si trasferisce nella Francia meridionale, dove si aprirà il suo periodo più ricco e fecondo. Artista ormai famoso, continuerà a dare forma al suo mondo poetico nel quale convivono asini alati e musicisti, effervescenti vedute parigine e sconfinati paesaggi russi. In Sole giallo, troviamo una coppia di innamorati, tra i suoi soggetti prediletti: i due sono Marguerite e Aimé Maeght, ai quali la tela è dedicata.