Corriere di Verona

«Solo io ho subito violenza sessuale»

Babysitter stuprate, Buccaro accusa il marito. Vittime in lacrime

- Di Laura Tedesco

«Quelle ragazze erano consenzien­ti, anche loro erano d’accordo a fare sesso con mio marito Mirko». Non solo, perché in aula, dalla moglie Giulia, è arrivata ieri anche una rivelazion­e-choc: «L’unica ad aver subìto violenza da una di quelle ragazze sono stata io».

«Ma quali trappole...nessuno stupro né, tantomeno, sequestri o torture». E «nessuna vittima: in realtà quelle ragazze erano consenzien­ti, anche loro erano d’accordo a fare sesso con mio marito Mirko». Non solo, perché in aula, dalla moglie Giulia, è arrivata ieri anche una rivelazion­e-choc: «L’unica ad aver subìto violenza da una di quelle ragazze sono stata io.. sono stata costretta a un rapporto orale» e mentre tutto ciò accadeva «mio marito filmava ogni scena con il suo telefonino». Da gennaio Mirko Altimari, 31 anni, e la moglie Giulia Buccaro, 28, sono in carcere (lei a Montorio, lui a Trento) perché colpevoli, secondo il pm Valeria Ardito, di una «trappola di sesso e perversion­e» ai danni di giovani babysitter (tre i casi contestati a lui, due alla consorte) che cercavano lavoro e invece sarebbero state «sequestrat­e e violentate» in concorso dalla «diabolica coppia» di veronesi. Per entrambi ieri si è aperto il rito abbreviato (che in caso di condanna garantirà loro lo sconto di un terzo sulla pena) davanti al giudice Raffaele Ferraro: quattro ore tesissime e a tratti drammatich­e, durante cui si sono ritrovati per la prima volta all’interno della stessa stanza i due coniugi (con la difesa dei legali Fabiana Treglia per lui e Marco Cinetto per lei) e le tre vittime, parte civile con gli avvocati

Alessandro Avanzi, Federico Lugoboni e Barbara Camerin.

Un’udienza quasi interament­e dedicata all’interrogat­oriofiume di Giulia, che si è sottoposta all’esame (Mirko invece renderà spontanee dichiarazi­oni a gennaio) rispondend­o alle domande di pm e parti civili. Ed eccola, allora, la verità della moglie: a suo dire, Altimari risultereb­be «soggetto a scatti d’ira, a improvvisi cambiament­i d’umore durante i quali urla e spacca tutto», mentre Giulia si è descritta come «sua vittima» perché «lui mi teneva in pugno e mi faceva paura per i suoi comportame­nti violenti». Da parte di Altimari, già coinvolto in indagini per presunto adescament­o minorile, Buccaro sarebbe stata «anche costretta a prostituir­mi, altrimenti mi minacciava che avrebbe fatto intervenir­e i servizi sociali per togliermi il figlio» avuto da una precedente relazione e che adesso, nell’ambito di un’inchiesta parallela, sono entrambi accusati di aver «sottoposto a maltrattam­enti».Secondo Giulia, il marito (da cui peraltro si sta separando) l’avrebbe inoltre obbligata ad assecondar­ne le perversion­i sessuali: «Aveva già contattato ragazze che si offrivano come babysitter. Ho scoperto queste cose due anni fa, curiosando sul suo cellulare. Poi, questa è diventata la normalità e perciò mi metteva al corrente dei suoi incontri, sostenendo di amarmi ma che non poteva fare a meno di altre donne. Ero ormai abituata ai suoi tradimenti e non solo: avevo ceduto io stessa alle sue richieste sessuali, accompagna­ndolo ad alcuni incontri». In ogni caso, ha voluto precisare la 28enne (che ieri ha chiesto la revoca della carcerazio­ne, istanza a cui il pm ha già espresso parere negativo), «in questa vicenda le presunte vittime in realtà erano consenzien­ti a fare sesso» e «l’unica obbligata a subire un rapporto orale da una di loro sono stata proprio io». Quella sera, «oltre a filmarmi con il telefonino mentre subivo quella violenza», il marito l’avrebbe persino «obbligata a nasconderm­i nel bagagliaio dell’auto».Più volte, mentre Giulia esponeva la sua versione dei fatti, le vittime degli abusi nell’ascoltarla non sono riuscite a trattenere le lacrime: «Mirko mi ha tirata giù dalla macchina di peso - aveva raccontato la ventenne che per prima ha trovato il coraggio di denunciarl­i-, assieme alla moglie ha cominciato a picchiarmi con sberle, calci, tirate di capelli. Poi mi hanno ordinato di spogliarmi…Mi hanno spento le sigarette sulla schiena, le gambe, le mani. Mi sputavano addosso e sentivo le sigarette che bruciavano la carne, li pregavo di smettere e piangevo, piangevo… ». Come in un incubo.

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Imputato Mirko Altimari ieri in tribunale

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