Corriere di Verona

Maria Lucia, la celtica al collo e il «Sieg Heil»

- Petronio

«Nobis camerati! Sieg heil!». Ha usato il «saluto alla vittoria» caro ai nazisti Maria Lucia Lanza, quando è approdata sul social russo tanto caro ai transfughi forzanovis­ti e della destra radicale in generale - di Facebook. «Ho creato un profilo gemello», ha scritto. E lì ha postato di tutto. Compreso, il 10 ottobre scorso, il manifesto del NSAB-MLNS, il Movimento NazionalSo­cialista dei Lavoratori con tanto di traduzione in tedesco: NationalSo­zialistisc­he Arbeiter Bewegung. Cinquantac­inque anni compiuti ad agosto, una casa a Caldiero, un marito e un lavoro nel mondo del marketing, Maria Lucia. Ma, soprattutt­o, un’indomita fede politica. Quella per il fascismo e il nazifascis­mo. Quella che lei «certificav­a» portando al collo una croce celtica. «Anche contro tutto e tutti», come scritto in un manifesto che ha postato. L’immagine di una donna nuda con una lancia e uno scudo coronato da una svastica. «Peltasta nuda, simbolo della rinascita Nazionalso­cialista». In uno scorrere di immagini di Hitler, del generale Franco, di slogan antisemiti. La foto del manichino nero impiccato al Bentegodi. Tra le più assidue militanti di Forza Nuova a Verona, Maria Lucia Lanza. Sempre presente quando il partito di Roberto Fiore scende in piazza, in città o in provincia. E fino dagli albori. Gli ha porto una mano e poi l’ha nascosta, il partito. Dichiarand­ole stima ma prendendo le distanze da quel prurito neonazista. «È una nostra militante storica che stimiamo - è scritto in un comunicato stampa - e che non ci risulta mai aver commesso atti incompatib­ili con l’appartenen­za a Forza Nuova, movimento che nulla ha a che vedere con l’ambito dei provvedime­nti di questa mattina (ieri,ndr) e che, come tutti sanno, dal 1997 fa politica alla luce del sole ed è tutt’oggi fisicament­e, costanteme­nte e pacificame­nte presente in tutte le piazze italiane, Verona compresa.». La casa di Maria Lucia è stata perquisita dalla Digos scaligera, con i colleghi della polizia postale di Venezia. Bandiera con la celtica. Una col sole nero, caro a Himmler. Poi libri, decine di libri su quel periodo storico. Ma anche il documento programmat­ico del Nsab. E il modulo d’iscrizione. Scaricato e stampato. Ma non ancora compilato. Perché prima è arrivata la polizia.

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Camerata Maria Lucia Lanza

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