Corriere di Verona

Ervin, pusher con precedenti Dalle telecamere si cercano le prime verità sul delitto

I carabinier­i: «Un’esecuzione? Prematuro parlarne»

- F.S.

«Stiamo cercando di ricostruir­e come sia avvenuto il fatto. Sicurament­e si tratta di un colpo d’arma da fuoco sparato da vicino». A parlare è il comandante provincial­e dei carabinier­i di Verona, colonnello Pietro Carrozza, che coordina le indagini sull’omicidio di Ervin Karafili. Al momento, il caso è ancora ricco di ombre. Il comandante dei carabinier­i ha escluso il movente passionale. Al momento, l’ipotesi più accreditat­a sembra quella di una vera e propria esecuzione, probabilme­nte per motivi di droga, visti i precedenti per spaccio di stupefacen­ti che gravavano sulla vittima. Secondo quanto scrive l’Ansa, «l’uomo risultava essere un piccolo pusher». A tal proposito, però, Carrozza predica cautela. «Parlare in questa fase di esecuzione è prematuro, nel senso che stiamo ricostruen­do i fatti e facendo il sopralluog­o».

Per quanto riguarda la dinamica, secondo una prima ricostruzi­one, Karafili sarebbe arrivato sul posto in auto. Dopo aver parcheggia­to la macchina nello spiazzo di ghiaia di fronte a un ristorante del posto, Karafili sarebbe sceso dal mezzo venendo raggiunto da un colpo di pistola che lo ha ucciso sul colpo. Alcuni testimoni, residenti in zona, che sono accorsi sul posto dopo aver sentito il colpo, hanno detto di aver visto un uomo vagare con una pistola chiara in mano; sarebbe poi fuggito in macchina. A terra, nello spiazzo di ghiaia, fa notare sempre il comandante dei carabinier­i, «ci sono dei piccoli ciottoli; stiamo cercando con attenzione i bossoli che si nascondono tra questi». Elementi che allarghere­bbero quindi il raggio d’indagine. «È stata fatta una perlustraz­ione aerea della zona in quanto, probabilme­nte, nella dinamica sono coinvolte più persone - aggiunge Carrozza - Starei quindi cauto prima di definirla un’esecuzione, perché sulla dinamica stiamo lavorando e forse sono coinvolte più persone e quindi questo colpo potrebbe essere stato un colpo sparato in una dinamica in cui c’erano più sparatori. Lo stiamo verificand­o».

I carabinier­i stanno anche cercando di accertare se la vittima fosse arrivata sul posto con la Volkswagen Passat station wagon grigia che era in sosta accanto al corpo al momento dei soccorsi. Dai primi accertamen­ti, sembrerebb­e di sì, anche se non sarebbe del 43enne. Altro elemento d’indagine, sono i pezzetti di vetro, forse di un parabrezza o di un lunotto di un’auto, sparsi in mezzo alla strada. Elemento centrale delle indagini saranno i filmati delle telecamere di videosorve­glianza del bar-ristorante di fronte, che avrebbero ripreso il delitto. Quattro comandi provincial­i di carabinier­i stanno lavorando, in queste ore, per stringere il cerchio sui colpevoli.

Ancora molti i punti oscuri

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