Il colonnello e i Rolex di Pasta Zara e Cattolica
Il colpo di scena è arrivato a metà della lunga deposizione dell’ex colonnello della Finanza Vincenzo Corrado, accusato di aver incassato regali per aiutare un paio di imprenditori nel mirino dell’Agenzia delle Entrate. Si parlava della quindicina di orologi trovati a casa sua nella maxi-retata del 16 giugno 2017, quando venne arrestato con i membri della «cricca» scoperta dai colleghi lagunari. «Lei ha mai ricevuto orologi da aziende?», ha chiesto il pm di Venezia Stefano Ancilotto, dopo che lui già aveva ammesso di aver ricevuto due Rolex da Giuseppe Milone, allora direttore amministrativo di Cattolica Assicurazioni, e uno da Paolo Tagnin della Baggio Trasporti, cioè le due imprese che avrebbe «aiutato». Di fronte al suo no, il pm ha tirato dritto. «La Finanza ha verificato che un Rolex Submariner che lei aveva in casa risulta acquistato in una gioielleria di Treviso nel 2010 a nome Pasta Zara - ha detto - La ditta era sotto verifica fiscale in quel periodo e lei era in servizio proprio a Treviso». Corrado non ha più risposto alle domande. «La prescrizione non ha consentito di fare indagini su quell’orologio», ha chiosato Ancilotto. Pasta Zara, interpellata, ha ricordato di non aver mai ricevuto contestazioni dalla procura lagunare.
Il colonnello si è difeso per circa tre ore, ma ha dovuto ammettere quanto emerso dalla montagna di intercettazioni su di lui. E ha parlato molto del caso Cattolica, riconoscendo gli orologi e di aver chiesto l’assunzione dell’amico Mauro Ginesi, dirigente del Comune di Verona. «Le prime due cene di ottobre e novembre 2015 con i vertici di Cattolica avevano proprio questa finalità - ha detto - della verifica mi accennò Milone nella seconda, ma io non ho fatto nulla, se non dire che conoscevo Christian David». Cioè il direttore dell’ufficio grandi contribuenti, pure lui a processo. E quando il pm gli ha ricordato le frasi dette al telefono con l’amico veronese Cesare Rindone («tengo io i rapporti con David, monitoro la situazione», «ho steso un tappeto rosso» e «assumendo Ginesi mi hanno fatto un quarto del favore») li ha sminuiti a vanterie. «Io e Rindone siamo due cretini», ha chiosato. Poi ha rivisto Milone e il consulente di Cattolica Albino Zatachetto solo un anno dopo, a cena il 6 ottobre 2016: «Mi dissero che volevano farmi un regalo e nel febbraio e marzo successivo mi diedero due Rolex di modesto valore». Secondo la procura erano invece il compenso per lui e David.