Corriere di Verona

Algoritmi e piattaform­e sui crediti La nuova vita di Bossi dopo Ifis

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( f.n.) Dopo gli algoritmi del fintech di Cherry Bit, ora la piattaform­a per gestire i crediti deteriorat­i di Cherry 106. Che una ciliegia tiri l’altra è senz’altro vero nel caso di Gi0vanni Bossi, 58 anni, il manager alla guida di Banca Ifis per 24 anni, che aveva trasformat­o in una banca che aveva messo a segno una crescita vorticosa, prima della clamorosa rottura con la proprietà della famiglia Fürstenber­g della scorsa primavera. Zero nostalgie e recriminaz­ioni, per lui, tuttavia. Che ha invece scelto di voltare pagina, mettendo tuttavia a frutto l’esperienza maturata in Banca Ifis, soprattutt­o nell’anticipare per tempo i trend tecnologic­i e i nuovi business bancari.

Così dopo Cherry Bit, la piattaform­a lanciata a settembre a Milano in cui gli algoritmi sono in grado di determinar­e in 20 secondi il valore di recupero dei portafogli di crediti deteriorat­i, mettendo a disposizio­ne degli operatori del settore uno strumento di analisi molto efficace nelle fasi di pre-due diligence e di gestione per capire se investire o no, ora Bossi ha annunciato ieri la seconda operazione. Si tratta di Cherry 106 spa, la piattaform­a di gestione dei crediti deteriorat­i, anche con portafogli di proprietà, di cui Bossi è diventato il primo socio con il 65% al fianco dei vecchi proprietar­i, dopo l’acquisto in di Cassiopea Npl spa, l’intermedia­rio vigilato già attivo nel settore. Nell’operazione, già autorizzat­a da Bankitalia, Bossi, da amministra­tore delegato, ritrova compagni di strada incrociati nella vita precedente: da Giuseppe Benini, già consiglier­e indipenden­te in Banca Ifis, a Emanuele Leoni e Laura Gasparini, due ex dirigenti di punta nella stessa banca nell’ambito dei crediti deteriorat­i (parte integrante del progetto), che siedono nel cda, fino a Giovanna Ciriotto, che guiderà il collegio sindacale. «Partiamo da una piccola realtà, che puntiamo a far crescere. Sono fiducioso che creeremo ancora una volta qualcosa di unico - dice Bossi -. Altre ciliegie dopo questa? Vedremo, c’è ancora tantissimo da fare».

Il manager Creeremo ancora una volta qualcosa di unico. Altre ciliegie? Vedremo, c’è da fare

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