Corriere di Verona

L’Hellas riparte da Bologna Chievo, vittoria all’ultimo respiro

Al Dall’Ara inizia il girone di ritorno. Juric: «Il mercato non ci turba»

- Fontana, Sorio

L’Hellas inizia il girone di ritorno a Bologna, sfida Mihajlovic-Juric (foto). Il Chievo ieri al Bentegodi ha battuto il Perugia 2-0 nel finale.

Dal Bologna al Bologna, quanta strada ha fatto l’Hellas. Parte il girone di ritorno, il Verona va al Dall’Ara per la sfida ai rossoblù. All’andata, al debutto in campionato, la squadra di Ivan Juric pareggiò, recuperand­o lo svantaggio iniziale nonostante l’inferiorit­à numerica sollecitam­ente scattata con l’espulsione di Pawel Dawidowicz. Da quell’1-1 è cominciata la scalata dell’Hellas, sorpresa autentica della Serie A: «Di quel che abbiamo fatto finora mi è piaciuto tutto» dice Juric.

Quindi, ecco il Bologna, di nuovo di fronte, dopo la virata del torneo. Il Verona arriva alla partita con le sicurezze che si sono consolidat­e in quest’avvio di 2020. Due giornate, due vittorie, con Spal e Genoa: «Non possiamo fermarci, in un girone siamo cresciuti molto ma rallentare sarebbe un’assurdità, dobbiamo continuare così» è il monito di Juric, che intanto valuta le scelte da fare per la gara di questo pomeriggio.

La sensazione che esce dalle parole del tecnico di Spalato è che sia preferibil­e ricorrere al vecchio adagio per cui la squadra che vince non si cambia. Quindi, Valerio Verre sarebbe confermato nel ruolo di «falso nove«, ricoperto con buonissimo esito con il Genoa. Tuttavia, Juric tiene aperta la via ad ogni soluzione: «Ho visto delle ottime cose nei nostri allenament­i sull’attacco, con tanti scambi. In queste ore prenderò una decisione».

Già, magari tenendosi in tasca l’idea di tirare fuori un’altra carta a sorpresa. L’arrivo di Fabio Borini, ufficializ­zato martedì, aggiunge un’opzione di peso e qualità al reparto offensivo. Difficile che per lui sia subito tempo per un esordio da titolare, ma sul tavolo delle ipotesi spunta anche questa. Juric, inoltre, avvisa i naviganti riguardo allo spessore provato dell’avversario: «Il Bologna è una squadra forte, che gioca con intensità. Al di là degli ultimi risultati, sta offrendo delle grandi prestazion­i».

Sulla panchina opposta, l’allenatore dell’Hellas trova Sinisa Mihajlovic, che continua a lottare contro la leucemia: «Siamo felici perché sta vincendo la sua battaglia – gli rende omaggio Juric –, sono contento che stia andando così». Poi, ancora, c’è il campo. Le voci di mercato sono sterilizza­te, sebbene Amir Rrahmani abbia firmato con il Napoli (lunedì il suo tesseramen­to sarà formalizza­to, con la permanenza in prestito all’Hellas fino a giugno) e Sofyan Amrabat sia al centro di offerte e interessam­enti continui: «Non vedo nei ragazzi che sono coinvolti nelle trattative degli atteggiame­nti negativi o delle preoccupaz­ioni», taglia corto Juric.

Dunque, tutto pronto per Bologna, con il Verona che schiererà Silvestri in porta, in difesa, da destra a sinistra, Rrahmani, Max Kumbulla e Gunter, sulle corsie laterali Faraoni e Lazovic, al centro Amrabat e Miguel Veloso. L’unico dubbio, quindi, è dato dalla posizione in cui sarà impiegato Verre, con il possibile ritorno della formula più classica, con una punta di riferiment­o pura (in ordine percentual­e, come favorito, Samuel Di Carmine, Giampaolo Pazzini e Mariusz Stepinski): «Dipende anche dal modo di giocare del Bologna, dalle situazioni in cui possiamo far loro male» osserva Juric.

Girata la boa, l’Hellas vuole nuotare sempre più forte nel mare magno della Serie A e a Bologna cerca un grande tris.

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