Corriere di Verona

Chievo all’ultimo respiro

Nella prima del 2020 i gialloblù faticano contro il Perugia del rientrante Cosmi Il palo salva il risultato, poi all’89’ lo squillo di Ceter e nel recupero il rigore di Meggiorini

- di Matteo Sorio M.S.

La zona Cesarini diventa la zona di «Golia». Così, in Colombia, chiamavano Damir Ceter, che col suo fisico da pallavolis­ta (o da cestista, lo sport di uno dei suoi fratelli) sbuca dall’ultima curva di un brutto Chievo-Perugia e ci piazza la testa, nell’1-0, e il piede, nell’azione del rigore con cui Meggiorini diventa bomber di casa (5° graffio stagionale). È da un po’ che sta preferendo Ceter a Rodriguez, Marcolini, e l’irruenza del sudamerica­no — chiacchier­ato come uscita di mercato, ma forse da ieri il discorso cambia — diventa stavolta la chiave per stappare serata e partita.

Una partita, quella col Perugia, che il Chievo gioca malino per larghi tratti, ciccando le dinamiche del pressing, facendo poco con la palla, spesso creando di più coi lanci dalla difesa. Una partita che però rilancia i gialloblù secondo quello ch’è uno dei loro pregi poco discutibil­i: crederci sino in fondo. Parliamo di rilancio perché ritrovando quel bottino pieno che gli mancava dal 7 dicembre scorso (1 a 0 sulla Cremonese) il Chievo torna nel club dei playoff, 29 punti nella graduatori­a di B, sette vinte, otto pari, cinque ko e, aspettando gli incontri di oggi, il sesto posto.

È anche la sesta gara su 20 totali senza incassare reti ed è giusto aprire la parentesi su Semper: il ventiduenn­e croato torna in porta dopo tre match in ghiaccio per i troppi errori stagionali, ci mette il guantone su Buonaiuto, tiene i suoi in galleggiam­ento sullo 0 a 0 e di fatto partecipa al successo. Successo che ci sta per la tigna, meno per quanto visto in termini di brillantez­za e costruzion­e. Al Bentegodi, in quello ch’era l’incipit del girone di ritorno, Obi e soci sono parsi sui blocchi, per larghi tratti. Quasi meglio il Perugia di Cosmi, che, al debutto sulla panchina salutata 16 anni fa, un bel po’ di carattere l’ha già infuso.

Non c’era bomber Iemmello, per gli umbri, 15 gol sui 24 di squadra, e mancavano pure Rosi e Gyomber, dietro. Un 35-2, allora, ben tarato sulle percussion­i di Mazzocchi e Falzerano, bravi a puntare Cotali (al Chievo serve un terzino sinistro esperto e affidabile, si sa) e crudeli nell’intorpidir­e la fantasia di Giaccherin­i, rientrato il 26 dicembre e fuori dopo aver speso tantissimo.

A proposito di fantasia, Vignato parte largo, per dare una mano in copertura, e dentro la tenzone ci entra di rado: quando vi esce è per una caviglia sinistra maltrattat­a da Falasco, con lo staff medico che lo accompagna a spalle, e adesso si valuterà l’entità della botta.

Adesso, cioè fra cinque giorni, venerdì, per il Chievo scatta già la trasferta di Empoli: Ceter, in prestito dal Cagliari, prima in B dopo gli 11 gol con l’Olbia la scorsa stagione, alza la mano perché sbloccarsi così è linfa vitale.

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La gioia di Ceter dopo il gol che è valso l’1.0 per il Chievo. Per l’attaccante si tratta della prima rete in questa stagione con la maglia gialloblù
(LaPresse) La prima volta La gioia di Ceter dopo il gol che è valso l’1.0 per il Chievo. Per l’attaccante si tratta della prima rete in questa stagione con la maglia gialloblù

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