«Sappiamo come difenderci»
«Il coronavirus è ben isolato» dice Guo Yuanyuan manager cinese ieri in visita ad Atv.
Dice Guo Yuanyuan: «Il coronavirus è ben isolato». Mattinata di ieri, lungadige Galtarossa, sede di Atv. Arrivato in Italia domenica scorsa, Mister Guo è un manager della Zhengzhou Public Transportation Corporation, cioè il trasporto pubblico di Zhengzhou, Cina Centrale, città a 500 km da Wuhan cioè l’epicentro del coronavirus. «Appena atterrati a Milano mi hanno controllato la temperatura: tutto a posto», fa lui.
Mentre parla del virus è lì in Atv, mister Guo, insieme a un manager di Yutong, azienda che produce autobus elettrici e (forte anche dei prezzi più bassi della «fabbrica» cinese rispetto a quella europea) li sta pubblicizzando in varie città italiane, secondo una delle tante strategie di penetrazione commerciale del Dragone: al tavolo, con i due manager, i vertici di Atv, «interessati in generale — così loro — al progetto di portare bus elettrici in una flotta interamente a metano e dunque ad ascoltare l’esperienza di Zhengzhou». «In Cina siamo in periodo di Capodanno, ci sono le vacanze e in questo momento il governo non vuole che le persone escano da Wuhan», dice mister Guo. La sua città, Zhengzhou, toccata nel giugno scorso dal secondo Vinitaly China Road Show, la stessa città da cui arriva la macchina che dovrebbe scavare il tunnel della Tav Brescia-Verona, è a sei ore d’auto da Wuhan.
«Da noi, a Zhengzhou, la riapertura delle scuole è stata posticipata di una settimana, le partite di calcio sono state sospese, gran parte dei cinema e dei teatri sono chiusi. Ci sono cinque ospedali specifici, nella nostra città, dove sono pronti ad affrontare il problema del virus. Nel 2003 avevamo avuto la Sars e sappiamo come comportarci in situazioni del genere». Sembra tranquillo, mister Guo, mentre si ritaglia cinque minuti, durante l’incontro con i vertici di Atv, per parlare del virus.
«È stata creata una zona rossa a Wuhan dunque il virus è ben isolato», ripete. Il che ricalca la versione diffusa dal governo cinese, già accusato dai media occidentali di aver sottovalutato, ignorato o nascosto le informazioni nei dieci giorni durante cui il contagio era di fatto già in atto. Rispondeva ieri, a un certo punto, mister Guo, che «in Cina il virus non sta più crescendo». Il tutto mentre le agenzie di stampa raccontavano della crescita stabile di casi, in Cina. Adesso anche lui, manager del trasporto pubblico di Zhengzhou, visto il blocco dei voli «da» e «per» la Cina deciso dal governo italiano, aspetta di capire quando potrà rientrare in patria.
Appena atterrato a Milano mi hanno controllato la temperatura