Corriere di Verona

«Il Parco della Lessinia va protetto»

Il ministro D’Incà in Fiera: «L’autonomia si farà, pronti per i Comuni 560 milioni»

- di Davide Orsato

parco della Lessinia? Continuere­mo a monitorare». Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ieri a Fieragrico­la, era stato uno dei due (l’altro «il collega», sempre pentastell­ato, all’Ambiente, Sergio Costa) esponenti del governo a prendere posizione contro la legge regionale che prevede la rizonizzaz­ione del parco. «Il passo indietro della Lega – ha detto – è il risultato di migliaia di cittadini e delle associazio­ni ambientali­ste».

«Questione parco della Lessinia? Continuere­mo a monitorare». Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, era stato uno dei due (l’altro «il collega», sempre pentastell­ato, all’Ambiente, Sergio Costa) esponenti del governo a prendere posizione contro la legge regionale che prevede la rizonizzaz­ione del parco. Una legge su cui ora hanno promesso un passo indietro sia il governator­e Luca Zaia, sia i tre i consiglier­i proponenti, tra lo scetticism­o e le cautele del fronte del no. Ieri D’Incà, a Fieragrico­la è tornato sul tema: «Il passo indietro della Lega sul Parco della Lessinia – ha detto – è il risultato di migliaia di cittadini e delle associazio­ni ambientali­ste, da giorni impegnate contro la riduzione dell’area. Un importante passo per proteggere un patrimonio naturale non solo del Veneto ma del nostro Paese. Adesso, però, ci vuole chiarezza sulla determinaz­ione dei confini del Parco, su cui il Movimento 5 Stelle continuerà a vigilare con attenzione». Una questione centrale rimane quella dell’autonomia, con le accuse, mai venute meno da parte della Lega, dirette proprio al M5S, di boicottarl­a. Accuse, secondo D’Incà, prive di fondamento: «Questo è il governo che porterà l’autonomia al Veneto, dopo aver avviato la trattativa Stato - Regione – afferma il ministro –. Si farà? Sì, chiarament­e e sicurament­e. Si deve fare perché c’è un referendum votato dai cittadini del Veneto. E poi ci cono le richieste per la Lombardia e per l’Emilia. Si tratta di un tema importanti­ssimo di questo governo, lo abbiamo scritto nel programma iniziale e lo porteremo a termine». A dominare la cronaca anche il caso del coronaviru­s, con i primi due pazienti in Italia (transitati, nei giorni scorsi, anche per Verona). «Il piano d’emergenza è pronto – la rassicuraz­ione – abbiamo dichiarato lo status d’allerta per i prossimi sei mesi. Ma non dobbiamo farci prendere dal panico: l’Oms ha dichiarato che l’Italia è il Paese migliore per la prevenzion­e e anche in questo caso ci siamo mossi per primi». Tra rassicuraz­ione sulla durata del governo («puntiamo al 2023») e sui tagli del fondo di solidariet­à («Stanzierem­o 560 milioni in tre anni per i Comuni, Veneto inclusi»), una parola anche sulle olimpiadi di Milano – Cortina. «Una grande occasione anche per il marketing territoria­le e per il rilancio delle montagne venete».Per D’Incà non sono mancati gli appuntamen­ti con le categorie, a cominciare da Confagrico­ltura. Poi un incontro anche l’ex ministro dell’agricoltur­a, del Partito democratic­o, Maurizio Martina. In fiera anche il sottosegre­tario all’agricoltur­a Giuseppe L’Abbate. «Per quanto riguarda l’agricoltur­a – la sua dichiarazi­one – è fondamenta­le rispondere alle sfide del futuro: cambiament­i climatici sempre più pressanti, biodiversi­tà che si riduce, risorse per l’agricoltur­a via via più scarse»

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Il governo Sopra il ministro D’Incà (a destra) con il presidente della fiera Danese. Nella foto a fianco il sottosegre­tario L’Abbate
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