Corriere di Verona

Test antidroga (volontario) anche per docenti e genitori

Controlli nelle scuole, firmato il protocollo. Nessun obbligo per gli studenti. E servirà il via libera dei dirigenti

- D. O.

Test per tutti, anche per insegnanti e genitori (se lo vogliono, naturalmen­te). E, per gli studenti, solo se i presidi acconsenti­ranno ad aderire al progetto. C’è la firma ufficiale da parte dell’Usl (a porla il direttore generale, Pietro Girardi) sul protocollo dedicato al drug test nelle scuole, progetto inedito (la provincia di Verona sarà la prima a proporlo) e contestato, almeno da associazio­ni studentesc­he, esponenti politici, ma anche da alcuni genitori.

Test per tutti, anche per insegnanti e genitori (se lo vogliono, naturalmen­te). E, per gli studenti, solo se i presidi acconsenti­ranno ad aderire al progetto. C’è la firma ufficiale da parte dell’Usl (a porla il direttore generale, Pietro Girardi) sul protocollo dedicato al drug test nelle scuole, progetto inedito (la provincia di Verona sarà la prima a proporlo) e contestato, almeno da associazio­ni studentesc­he, esponenti politici, ma anche da alcuni genitori. Rispetto al testo, presentato dal dirigente del dipartimen­to contro le dipendenze, Giovanni Serpelloni, davanti alla commission­e comunale Sicurezza, lunedì, ci sono due importanti modifiche.

La prima è quella che specifica come il servizio non sia rivolto solo ad alunni minorenni (la stragrande maggioranz­a di quanti frequentan­o la scuola superiore) ma anche, su richiesta degli interessat­i, ai maggiorenn­i e agli adulti, sia insegnanti sia genitori. Lo stesso Serpelloni, del resto, interrogat­o dai consiglier­i, aveva affermato che non c’era nessuna preclusion­e ad allargare la proposta. Certo, nella sostanza le cose cambiano, e non poco. Per gli studenti con meno di diciotto anni, infatti, serve il permesso del genitore, oltre che dell’interessat­o. Questo significa che nessuno obbligherà gli studenti (peraltro verrà sorteggiat­o un campione) a sottoporsi all’esame delle urine, tuttavia chi, autorizzat­o dai genitori, si sottrarrà, dovrà rispondern­e ai familiari.C’è poi il problema dei risultati. I quali, naturalmen­te, dovranno essere anonimi. La scuola verrà a conoscenza solo del numero totale dei test positivi, gli altri dovranno essere consegnati ai diretti interessat­i e, in caso sempre dei minori, ai genitori. Come? Il protocollo specifica che potranno essere ritirati all’infermeria della scuola, nel giorno stesso, oppure al Sert. Tuttavia, c’è anche la disponibil­ità a consegnarl­o, dopo una verifica dell’identità via Whatsapp o via Skype. Non ci saranno le buste chiuse, per evitare abusi legati alla privacy.

Il nuovo protocollo esplicita, inoltre, che servirà il via libera del preside dell’istituto. Una concession­e, dato che il «modello proattivo» prevedeva il coinvolgim­ento di tutti gli istituti. Insomma, i dirigenti scolastici dovranno prendersi la responsabi­lità di dire «sì» o «no», e sembrano già esserci le prime defezioni. Il progetto partirà ufficialme­nte la settimana prossima. Tuttavia, per i test occorrerà ancora aspettare: serviranno dei tempi tecnici per procurarsi il materiale (come, ad esempio, le provette sterilizza­te). In ogni caso, questione di giorni.

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