Colazione alle 8, bus per il centro tappa in Bra e Casa di Giulietta
Venti in comitiva per le vie della città, da via Mazzini all’Arena. L’Usl rassicura
Una coppia come tante, di quei turisti col cappellino colorato e gli occhi a mandorla che si vedono girare intorno all’Arena, attraversare piazza Bra e via Mazzini, o scattare foto a Ponte Pietra e alla Casa di Giulietta, col naso rivolto al balcone più famoso del mondo.
Ogni anno negli alberghi di Verona alloggiano all’incirca 35 mila visitatori provenienti dalla Cina. Tra loro, mescolati a una comitiva di venti persone, la scorsa settimana c’erano anche i due coniugi che ora sono ricoverati in isolamento all’ospedale «Spallanzani» di Roma: rappresentano i primi casi accertati di Coronavirus emersi nel nostro Paese.
Marito e moglie, di 67 e 66 anni, provengono dalla provincia di Wuhan, epicentro dell’epidemia. E atterrano all’aeroporto milanese di Malpensa giovedì 23 gennaio: li attende un tour attraverso alcune delle città più belle d’Italia. E infatti, la sera stessa il pullman dell’agenzia di viaggi scarica il gruppetto di turisti orientali di fronte a un hotel a quattro stelle lusso a due passi dalla Fiera di Verona e con personale abituato ad avere a che fare con clientela internazionale. Alle 19.30 avviene il check-in.
A sbrigare le pratiche è la guida che accompagna la comitiva: parla con l’addetta alla reception, fornisce i documenti, distribuisce le chiavi delle camere. I turisti cinesi vengono sistemati tutti sullo stesso piano. Molti di loro girano con la mascherina, più che altro per abitudine, visto che nelle inquinatissime metropoli orientali sono in tanti a indossarla. Tra chi utilizza questa precauzione, ci sarebbe anche la coppia di sessantenni, sebbene in quel momento nessuno dei due manifesti ancora alcun sintomo del virus. È un bene, assicurano gli esperti, perché va a restringere ulteriormente la possibilità di contagio.
La mattina dopo, quella di venerdì 24 gennaio, marito e moglie fanno colazione al pianterreno dell’hotel e attendono che il solito accompagnatore coordini le operazioni per il check-out. Sono le 8 del mattino ed è in quel momento che entrano in contatto con l’unico addetto dell’albergo che ora è sotto monitoraggio da parte dei medici dell’Usl: si tratta di un receptionist di 30 anni.
C’è il tempo per i saluti e un’ultima foto nel parcheggio dell’albergo. Poi la comitiva risale sul pullman e lascia l’hotel per visitare la città prima di dirigersi a Parma e poi a Roma, dove i coniugi hanno manifestato i sintomi della malattia facendo scattare l’allarme rosso.
Su internet, il loro tour operator promuove le tappe turistiche più tradizionali: piazza Bra con l’Arena e il palazzo della Gran Guardia, le boutique di via Mazzini e le bancarelle di souvenir in Piazza Erbe e l’immancabile foto-ricordo nella casa di Giulietta. È lo stesso percorso che ha fatto la comitiva prima di lasciare Verona.
Ieri, appena ricevuta la comunicazione dal ministero della salute, la direzione prevenzione del Veneto ha incaricato i sanitari dell’Usl Scaligera di svolgere un’indagine epidemiologica nell’hotel. Sebbene gli esperti escludano qualunque pericolo per la salute degli altri ospiti, la struttura viene comunque considerata l’unico luogo in cui è opportuno svolgere degli accertamenti precauzionali, visto che non sono considerati a rischio-contagio i contatti occasionali che la comitiva potrebbe aver avuto durante il tour, compresi quelli coi camerieri dei ristoranti. Intorno alle 13.30, due addette dell’Usl hanno quindi varcato la soglia dell’albergo che ha ospitato la coppia cinese e lì sono rimaste per meno di due ore, ricostruendo le possibili interazioni avute dal personale con i clienti orientali. Alla fine è scattata la «sorveglianza attiva» solo nei confronti del trentenne, che comunque sta bene e non ha la febbre. A una ragazza della reception e ai tre addetti che il 24 gennaio hanno servito la colazione, invece, è stato solo raccomandato di rivolgersi all’Usl se dovessero manifestarsi dei sintomi influenzali.
Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, per tutta la giornata di ieri ha seguito l’evolversi dell’allerta al fianco del governatore Luca Zaia e del direttore generale dell’Usl 9 Pietro Girardi. «La situazione è costantemente monitorata - spiega - e sono state messe in campo tutte le azioni previste dal protocollo del ministero della Salute. Possiamo quindi dire che tutto è sotto controllo».
Il sindaco Sboarina Situazione costantemente monitorata: è tutto sotto controllo