Sospetto di favori sui bandi di gestione, sigilli alla spiaggia
Si sono aggiudicati la concessione per l’utilizzo della spiaggia grazie a un accordo con due funzionari comunali. Almeno, questo secondo la guardia di finanza di Venezia che ha denunciato per occupazione abusiva Alberto Granzotto, socio e amministratore del villaggio Turistico Internazionale di Bibione (Vti), e per abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente Alberto Gherardi, all’epoca dei fatti dirigente del servizio demanio marittimo del comune di San Michele e il collega Ivo Rinaldi, allora dirigente del settore lavori pubblici.
Le indagini sono cominciate in seguito ai ricorsi al Tar da parte di una società che contestava due bandi di gara emessi dal Comune nel 2016 e nel 2018 per la nuova aggiudicazione della concessione su un tratto di arenile. Nel primo bando, firmato da Gherardi, si stabiliva che in caso se lo fosse aggiudicato una società diversa da Vti (già titolare della concessione), il vincitore avrebbe dovuto corrispondere al concessionario uscente 11,5 milioni. Annullata la gara dal Tar, grazie a una nuova perizia l’indennizzo è sceso a due milioni ma, per i finanzieri, Rinaldi avrebbe aggiunto al bando la formula secondo cui il vincitore avrebbe dovuto pagare i due milioni «fatta salva diversa disposizione giudiziaria che ripristini il valore di 11 milioni».
Anche questo bando era stato censurato e, da quel momento, Vti ha ottenuto delle concessioni provvisorie fino al 2019, quando Gherardi avrebbe dichiarato la durata di 15 anni della concessione a favore di Vti, grazie alla nuova finanziaria secondo cui le concessioni vigenti avrebbero avuto durata di 15 anni. Lo avrebbe fatto con escamotage. In un’intercettazione tra Granzotto e un suo collaboratore, quest’ultimo definisce l’azione di Gherardi «una furbata» e Granzotto risponde «lo avevamo concordato». Adesso, la porzione di spiaggia concessa a Vti, 25.800 metri quadri, è stata sequestrata e tornerà spiaggia libera. (e. bir.)