Corriere di Verona

C’è il «bomba day», domani Venezia sarà irraggiung­ibile

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Una mattinata da isola, per consentire agli artificier­i di disinnesca­re e trasportar­e in mare 500 libbre di esplosivo, scoperte a un passo dagli impianti industrial­i di Porto Marghera. Domani Venezia perde i collegamen­ti con la terraferma, almeno dalle 7 alle 13, quando poliziotti, carabinier­i, capitaneri­a di porto, vigili, pompieri, persino sommozzato­ri e paracaduti­sti saranno impegnati nel disinnesco e smaltiment­o dell’ordigno bellico aereo scoperto a poche decine di metri da via della Libertà, l’asse stradale e ferroviari­o che unisce Mestre e il centro storico lagunare. Per consentire agli specialist­i di lavorare la prefettura ha stabilito un raggio di sicurezza di 1.816 metri attorno al sito, entro cui non sarà possibile spostarsi con alcun mezzo, aerei inclusi, e neppure restare in casa: 3.500 famiglie saranno evacuate e, con quasi 4 chilometri di diametro, si finisce per cancellare quasi qualsiasi possibilit­à per raggiunger­e la città d’acqua. Gli sfollati saranno accompagna­ti con navette gratuite al palasport Taliercio, dove troveranno le colazioni calde preparate dalla protezione civile (almeno tremila cornetti sono stati ordinati già da una settimana) e l’animazione per bambini pensata dagli scout del territorio; anche nei quartieri c’è chi ha organizzat­o soluzioni simili, mettendo a disposizio­ne gli spazi civici.

Negli stabilimen­ti a ciclo continuo, qualcuno resterà in servizio per assicurare la produzione. Ma il problema principale, per molti, è raggiunger­e Venezia.Molti negozianti hanno rinunciato: apriranno solo al pomeriggio o direttamen­te lunedì; albergator­i e dipendenti del trasporto pubblico hanno riorganizz­ato i turni per anticipare il blocco, mentre nei Musei Civici si entrerà in servizio prima, anche senza visitatori, timbrando il cartellino. Gli ultimi bus raggiunger­anno la laguna alle 7.15, poi bisognerà passare per il terminal di Fusina, via acqua, ma la prefettura raccomanda di evitare, se non per emergenze. (gi.co.)

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