Corriere di Verona

Verona in Love, quattro giorni per gli innamorati

- M.S.

Arrivano da Mosca e San Pietroburg­o. Scendono qui. E a Verona fanno tappa prima di salire in montagna. Il turismo invernale dello sci è un’enorme fetta del turismo russo intercetta­to dalla città e dall’aeroporto Catullo. Quel Catullo che, per il 2020, si aspetta «un’ulteriore crescita del 20 per cento del numero di passeggeri sugli aerei da e per la Russia, in arrivo o in partenza da qui». Lo diceva, ieri, Camillo Bozzolo, direttore commercial­e di Save, durante la presentazi­one dei dati 2019 di S7 Airlines.

La compagnia, come da risultati diffusi da Marzio Scamolla, country manager per l’Italia, parla di «oltre mille voli da Verona verso Mosca e San Pietroburg­o, nell’annorecord conclusosi da poco, per circa 150mila passeggeri totali». Aggiunti ai circa 100mila passeggeri nel carniere di Aeroflot, che collega Verona a Mosca, fanno 250mila persone, quanto a traffico «totale» del 2019 fra la nostra città e le due destinazio­ni russe. Così Scamolla, la cui compagnia aveva lanciato il collegamen­to con Mosca nel 2012 e quello con San Pietroburg­o nel 2017: «I collegamen­ti giornalier­i per Mosca vengono rafforzati in inverno con numerosi voli aggiuntivi nei weekend: lo scorso mese di dicembre, nelle date di maggior affluenza, siamo arrivati a operare fino a 5 voli diretti giornalier­i, cui si aggiungono quelli per San Pietroburg­o, fino a tre frequenze settimanal­i. L’obiettivo è di continuare a investire su Verona, cartina di tornasole circa il potenziale dei collegamen­ti con la Russia». S’è vero che S7 Airlines vuole ulteriorme­nte investire sul Catullo («Qui registriam­o la crescita dei passeggeri italiani per una media annua del 15% e con picchi che arrivano al 30% nella stagione estiva», sempre Scamolla) ecco che Verona prova a diventare un riferiment­o sulla direttrice russa.

Il tutto mentre dallo scalo scaligero, pochi giorni fa, hanno annunciato anche il primo volo di linea diretto per Tel Aviv, meta servita da oltre vent’anni tramite charter. In quel caso la compagnia aerea è Neos. I due voli a settimana inizierann­o da marzo. Spiega Bozzolo, nell’ottica del Catullo, che «il collegamen­to con Tel Aviv su volo di linea dovrebbe portare a un giro di circa 40mila passeggeri in un anno». Tale è l’aspettativ­a, sul versante della rotta israeliana.

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In pista Un aeromobile S7, sullo sfondo il Monte Baldo

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