Lo chef Perbellini apre il settimo locale in città
Lo chef stellato Giancarlo Perbellini apre un nuovo locale a Verona. Fra un mese, al posto dell’osteria Mondodoro nella quasi omonima via in centro, sarà inaugurato «Venti & Trenta».
Nove sono i locali stellati in provincia, di cui quattro in città. Oltre a «Casa Perbellini», c’è «Il Desco», «Osteria
La Fontanina» e «12 Apostoli». La vivacità gastronomica di Verona è rappresentata non solo dalle stelle ma da un’incredibile offerta di alta cucina: basti pensare, solo per rimanere nel centro storico, a «L’Oste Scuro», «Officina dei sapori»o«Ponte Pietra».
Poi ci sono locali che non hanno nemmeno un anno di vita e sono diventati un punto di riferimento importante, come il «Campidoglio bistrò»,
scritto proprio così, «non alla francese (bistrot) ma alla veronese», dice uno dei tre soci che ha aperto in piena estate il nuovo locale. Lui è Fabrizio Franzoi, sommelier scuola Aspi (Associazione della sommellerie professionale italiana), che ha gestito per anni con mano sicura la mitica cantina del ristorante stellato Perbellini a Isola Rizza. In questa avventura, oltre a Franzoi ci sono altri due soci: Samantha Ceraldi, fidanzata di Franzoi e responsabile della sala, e Marco Dandrea, chef patron di uno dei
9 Gli stellati, 4 sono in città. Ma tante sono le proposte di alta cucina
ristoranti di tradizione più conosciuti a Verona, la trattoria
Il Pompiere. Franzoi, Ceraldi e Dandrea hanno unito le forze e trasformato la vecchia chiesa sconsacrata di San Marco alle Carceri del XII secolo davanti al «12 Apostoli» in un ristorante che è al contempo bistrot e gourmet (scontrino medio 25-40 euro). Bistrot per la scelta di stuzzichini e piatti veloci da mangiare soprattutto a pranzo. Gourmet al piano rialzato con piatti che non si allontanano dalla tradizione veronese ma che vengono proposti in chiave più contemporanea. Uno dei punti di forza del locale, che è stato prima un pianobar e poi una filetteria (proponeva solo filetti di carne), è quello dei cocktail ideati dal bartender, mentre per il vino ci sono corsi di avvicinamento per aspiranti sommelier con degustazioni. Il tutto fra gli affreschi medievali e le antiche fondamenta dell’area monumentale vincolata dalla Soprintendenza.
Se al Campidoglio tutto è cambiato rispetto alla precedente gestione, c’è un altro luogo che sta attirando gli appassionati di arte e buon cibo. Riapre a marzo «Amistà», il ristorante gourmet del Byblos Art hotel, al confine fra Verona e San Pietro in Cariano, nel cuore della Valpolicella classica. L’hotel cinque stelle lusso è ospitato all’interno di Villa Amistà, una villa che risale al Quattrocento e porta la firma dell’architetto Sanmicheli. In tre sale circondate da sculture e quadri di artisti contemporanei (da Abramovic a Hirst, da Quinn a Pomodoro») è possibile degustare la proposta di Mattia Bianchi, giovane chef di Pedemonte che ha raccolto il testimone da Marco Perez. Si è fatto le ossa con Bruno Barbieri prima di trasferirsi in Inghilterra e Australia. Bianchi ha disegnato un menù si ritrovano elementi del territorio e spunti nati dalle esperienze all’estero, in un menù sorprendente che tocca pesce e carne e che non trascura la pasta fresca (menù degustazione: 90 euro)