Chiusa sul balcone al gelo perché ha trovato lavoro Arrestato il convivente
Oltre un’ora scalza al gelo: salvata dalla vicina di casa e dall’arrivo di una volante
Per infliggere l’«ennesima punizione» alla compagna «colpevole» di essersi trovata un lavoro in pizzeria, l’ha chiusa per oltre un’ora fuori sul balcone di casa. L’ha lasciata al freddo, senza preoccuparsi che lei in quel momento fosse scalza e indossasse solo una felpa. Arrestato dalla polizia.
(la.ted.) Per infliggere l’«ennesima punizione» alla compagna «colpevole» di essersi trovata un lavoro in pizzeria, l’ha chiusa per oltre un’ora fuori sul balcone di casa. L’ha lasciata al freddo, senza preoccuparsi che lei in quel momento fosse scalza e indossasse solo una felpa, del tutto inadatta per resistere a lungo alle temperature esterne. E mentre lei piangendo lo implorava di farla rientrare, lui le avrebbe risposto: «Abituati a stare fuori, quello è il tuo posto». È successo martedì pomeriggio in città, in un appartamento lungo via Corno d’Aquilio, dove a salvare la vittima è stata la provvidenziale telefonata al 113 partita dalla vicina. Attonita e sconvolta di fronte alla scena vista alla finestra, ha fatto intervenire d’urgenza una volante e gli agenti, nel fare irruzione nell’appartamento, lo hanno anche trovato saturo di gas.
Dentro casa, seduto sul pavimento e in evidente stato di ebbrezza, c’era il convivente 45enne, di origini pugliesi; fuori sul balcone, in preda a brividi e lacrime, c’era la compagna moldava che supplicava di aiutarla. Senza perdere un istante i poliziotti l’hanno fatta rientrare in casa dove finalmente si è potuta scaldare dopo essere rimasta fuori al freddo a piedi nudi dalle 14.45 alle 16: codice penale alla mano,tutto ciò configura per la legge un sequestro di persona. Ed è per questo reato che,tre giorni fa, il 45enne è stato tratto in arresto finendo in carcere. Ieri, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Raffaele Ferraro, è stato liberato ma dovrà sottostare al divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla compagna e dai luoghi da lei frequentati. Gli è stato inoltre inflitto l’ordine di allontanamento dalla casa familiare: se dovesse violare una sola di tali prescrizioni, tornerà a Montorio.
A coordinare le indagini è il pm Beatrice Zanotti, che gli contesta non solo il sequestro di persona ma anche i maltrattamenti ai danni della convivente, vittima - stando alle accuse - dei soprusi del compagno dal maggio del 2019.
Un’escalation di angherie tali da averla indotta a contattare una struttura di accoglienza per sottrarsi a quell’inferno. Iniziato a marzo dell’anno scorso , il loro legame sarebbe stato compromesso per il vizio dell’alcol che affliggerebbe il 45enne. Quest’ultimo, quando alza troppo il gomito, a detta di lei diventa violento sia nei gesti che nelle parole. In una delle tante esplosioni di rabbia avrebbe sfondato con un pugno la porta della camera dove lei si era rifugiata con i figli per il terrore, in altre due circostanze le avrebbe distrutto il cellulare, più di una volta l’avrebbe costretta a fare sesso contro la sua volontà. «Ti ammazzo, ti posso rovinare - le avrebbe urlato praticamente ogni giorno - ti caccio di casa, sei una sbarcata». Gli altri insulti, invece, non sono pubblicabili.