Obi out, Esposito torna a dirigere il Chievo A Pisa nuova chance per il baby talento
Rendimento altalenante ma resta tra i giovani più utilizzati nel calcio europeo
Ciak, gira Esposito. In una delle domeniche più ventose, vista l’involuzione che soffia su gioco e classifica, il Chievo passa la palla al diciannovenne di Castellamare di Stabia. A Pisa, dopodomani, torna nella sua culla, la regia: Obi squalificato, tocca a lui.
Lui, che può dire più cose di Obi con la biglia tra i piedi, meno invece se c’è da fare il famoso «filtro». Lui, che incarna la pattuglia debuttante, e fisiologicamente discontinua, del Chievo di Marcolini. Lui, che è appena stato citato dal Cies, l’Osservatorio sul calcio, quale tredicesimo giovane più impiegato tra le serie cadette dei cinque principali Paesi europei del pallone: in testa Gallagher dello Swansea, poi Ebimbe del Le Havre,
Carnesecchi del Trapani e giù, toccando anche Germania e Spagna, fino al centrocampista clivense. Clivense ma in prestito, Esposito, fino al giugno prossimo, con diritto di riscatto a favore del Chievo e di controriscatto a favore della Spal, che vorrà riportarselo a casa dopo un anno di gavetta, questo, che segue i sei mesi di serie C passati al Ravenna, prima di andare ai Mondiali Under 20 con l’Italia del veronese Paolo Nicolato (ora all’Under 21).
Quanto sta giocando fin qui, Esposito? Tredici gare da titolare, otto volte subentrato a partita in corso, in tutto 1.273 minuti sui 1.980 a disposizione. Come sta giocando? Per posizione, ultimamente, da mezzala, visto che quando può Marcolini affida a Obi, 28 anni, nove più di Esposito, il compito di schermare la retroguardia e iniziare l’azione. Per bontà di prestazioni si va a fasi alterne, anche dentro la stessa partita: motivo per cui, a un certo punto, Marcolini ha provato a mandare in mischia Di Noia. Dell’Esposito che si appresta a dirigere il Chievo di Pisa il tabellino tramanda: un gol, a Cosenza, su punizione, e due assist. Del Chievo che al Castellani deve riprendersi dalla scoppola col Venezia, la classifica sussurra scenari da limbo: 30 punti, -2 dai playoff e +3 sui playout. Diventa uno snodo, allora, Pisa. Sui piedi di Esposito, un giropalla che da quasi due mesi è andato in calando d’efficacia, per un gioco in parabola discendente, spesso troppo sterile. Un po’ come sterile è il Chievo lontano da Verona: due vinte, sei pari, tre sconfitte. Quella che arriva, sì, è una domenica pericolosa.