«Valutazioni illegittime», i vigili saranno risarciti
VERONA«Schede di valutazione illegittime» e il giudice del lavoro condanna il Comune a risarcire diciannove agenti della polizia locale.
«Schede di valutazione illegittime» e il giudice del lavoro condanna il Comune a risarcire diciannove agenti della polizia locale per un totale di circa 14 mila euro, a cui si aggiungo 2.738 euro di spese legali. Una sentenza arrivata giovedì e pronunciata dal giudice Cristina Angeletti che potrebbe fare da «precedente» non solo per altri vigili, ma anche per altri dipendenti comunali. Nel mirino, infatti, il sistema di valutazione adottato da palazzo Barbieri dal 2010 al 2014. A ricorrere, per il momento, alcuni agenti della locale, che hanno contestato la «fascia di merito» in cui sono stati inseriti e che vale, in media, mille euro per agente ogni anno. Il giudice ha disposto che ai ricorrenti sia dato un risarcimento, per ciascun anno dal 2010 in poi, per cinque annualità, di 250 euro per quanti inseriti nella fascia più bassa e di 80 euro per quelli inseriti nella fascia più alta. I primi vedranno, in totale, mille euro, i secondi 400. Ma più che l’aspetto economico, a pesare è la bocciatura giudiziaria del sistema con cui il Comune, in passato, erogava i premi di merito.
La valutazione del giudice, al riguardo, sarà resa nota fra sessanta giorni, con la deposizione delle motivazione. Secondo la tesi dell’avvocato dei vigili ricorrenti, Andrea Pansini, l’errore sarebbe stato quello di non rendere chiari fino in fondo. Secondo la difesa, i dipendenti del Comune lamentavano «l’assoluta mancanza di informazioni sui i progetti» stabiliti da Palazzo Barbieri, così come il contributo che il datore di lavoro chiedeva loro. Naturale conseguenza: se non si conoscevano gli obiettivi non era possibile dare «il meglio» sul posto di lavoro.
Insomma, una condotta, sempre secondo la difesa, «contraria alle regole dettate dalla contrattazione collettiva, nazionale e integrativa e ai principi di correttezza e buona fede che avrebbero dovuto caratterizzare l’operato dell’ente locale».
Il legale «Totale mancanza di informazioni sui progetti»