«Cara Giulietta», premiate le tre vincitrici
Premiate le tre vincitrici del concorso. Ogni anno oltre 10mila lettere indirizzate all’eroina shakesperiana
L’amore che aggiusta, quello che inebria o che scompare. Sono tante le sfaccettature del sentimento caro a Shakespeare (e non solo a lui) che lo portarono a eleggere Verona come palcoscenico narrativo. Talmente tante che se ne parla tuttora, come testimoniano le oltre diecimila lettere indirizzate ogni anno da ogni angolo del globo a «Giulietta Capuleti di Verona».
«Grazie al mito di Giulietta e alla valorizzazione di quello straordinario sentimento universale che è l’amore – ha detto l’assessore alla cultura Francesca Briani, ieri, durante il Premio Cara Giulietta – Verona è, nell’immaginario condiviso, il luogo in cui poter raccontare e rendere pubbliche le proprie storie d’amore. Quindi, al di là delle feste pubbliche, Verona nei giorni di San Valentino è davvero la città in cui i sentimenti privati sanno superare le differenze e fondere culture, nazionalità e lingue diverse». Dal 1993 il Club di Giulietta cura e cataloga questa corrispondenza mondiale per conto del Comune, scovando ogni anno le pagine meritevoli di essere selezionate, non tanto per la perifrasi scelta dal flusso di coscienza, ma per l’inchiostro grondante enfasi.
A convincere la presidente del club Giovanna Tamassia e le segretarie di Giulietta, quest’anno, sono state tre donne, vincitrici ufficiali del Premio Cara Giulietta: Sandy Bauche, studentessa di diritto di Tours, Francesca Cattaneo, laureanda in medicina di Milano, e Fiorentina Funicello, preside e professoressa di lettere di Roma. Sono state loro le protagoniste della cerimonia che si è svolta ieri alla casa di Giulietta, coordinata da Marco Ongaro che, nel ruolo di mattatore, ha presentato, intervistato e addirittura cantato, al fianco del duo Altaluna, riuscendo a bilanciare la commozione del pubblico alla leggerezza di una festa ridanciana.
«Mi sento fortunata ogni giorno che passa perché lui ha scelto me e non un’altra – ha scritto la ventunenne Sandy Bauche, studentessa lavoratrice francese, raccontando del suo fidanzato -. Se tu lo vedessi Giulietta, penso che saresti totalmente d’accordo con me». Molto diverso, invece, è il tono usato da Fiorentina Funicello: «Scrivere questa lettera è forse una delle cose più difficili che io abbia fatto. Non desidero chiedere l’amore, anche se vorrei averlo, ma in cuore mio concedere un perdono». «C’è sempre un’occasione per essere felici, va solo colta - ha suggerito infine Francesca Cattaneo che, dopo anni di disturbi alimentari, ha imparato ad amarsi, a riprendere peso e soprattutto la vita in mano – adesso è il mio turno di curare gli altri». Alle tre abili amanuensi, sul podio a pari merito, sono state consegnate tre opere d’arte firmate da Piera Legnaghi e realizzate dalle Officine Nadali, ovvero riproduzioni in scala ridotta della scultura «A cuore aperto», il cui originale alto 4 metri è collocato nel giardino della Tomba di Giulietta, tre gioielli offerti da GiuliettaVerona e tre stilografiche Pelikan in edizione speciale.