Corriere di Verona

Cavalli, maschere e feste, il Bacanal non si ferma

- D.O. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un’edizione da record, VERONA per figuranti in corteo e per il numero delle persone ad assistere alla sfilata. Quante? Per il momento ci si deve accontenta­re di una stima: e il comitato Bacanal del Gnoco azzarda le centomila presenze. Un dato di gran lunga maggiore rispetto a quello dell’anno scorso (80 mila) e degli anni precedenti. Insomma, prosegue il periodo all’insegna del successo per il Carnevale Veronese, tra «elezioni» (è il caso di quella del Papà del Gnoco) con partecipaz­ioni «bulgare» in piazza e iniziative che, anche in provincia, da tutto esaurito. «Ci ha fatto particolar­mente piacere — è il bilancio di Valerio Corradi, presidente del Bacanal, vedere le strade piene, non solo in Bra e nelle vie limitrofe ma anche in stradone San Fermo e in Regaste San Zeno, due vie che di solito rimanevano deserte o quasi». Insomma, la risposta della città c’è stata e oggi, si tenterà una «replica».

L’appuntamen­to è alle 14,30, all’Arsenale: dove il Papà del Gnoco, interpreta­to da Michele Pimazzoni, arriverà via Adige, in zattera. Sarà solo l’inizio della «Grande cavalcata storica», con 120 cavalli, organizzat­a grazie al contributo dell’ex «Sire» Paolo Fabrello, guida equestre di Corte Molon. Insomma, una scena da kolossal, per una manifestaz­ione alla sua seconda edizione. Un’idea che trae spunto dalla storia, ambientand­o il tutto all’epoca di Tomaso Da Vico, il fondatore del Bacanal del Gnoco nel lontano 1530. Ci sarà un figurante a interpreta­rlo che si scambierà con un altro (che interprete­rà a sua volta Cangrande), il «drappo sagro di San Zeno».

Sarà solo uno degli appuntamen­ti carnevales­chi domenicali. Festa anche, a partire dal tardo pomeriggio, alla Carega (in corte San Mamaso, per la precisione), per la domenica «caregota», ripristina­ta dopo qualche anno d’assenza. È uno degli eventi classici, come il sabato filippinat­o che ieri si è tenuto alla dogana in riva all’Adige. Anche in questo caso, entrata di scena «fluviale» da parte del padrone di casa, il principe Reboano, (quest’anno Gianbattis­ta Moscheni, detto «El Mosca»). Domani sarà invece il turno del Luni Pignatar, a Santo Stefano, prima della Festa de la Renga di Parona, il mercoledì delle ceneri. Ma anche martedì grasso, giorno di norma poco celebrato a Verona, avrà le sue iniziative, con feste nei quartieri e con la seconda edizione del «Magnifico Convinvio», il ballo in maschera la sera in Gran Guardia.

Tutto bene, dunque?Non è mancata qualche polemica. A cominciare da quelle legate al «Villaggio del Carnevale», allestito in piazza San Zeno. Diverse le lamentele, soprattutt­o nel giorno di giovedì (quello della festa Hellas) per il parcheggio selvaggio. Con rimostranz­e che sono arrivate anche all’abate, Gianni Ballarini. «Forse qualcuno ha esagerato — il commento del sacerdote— del resto anche i preti che vengono qui a confessare si trovano multe, invece è sembrato che l’altro giorno fosse tutto permesso».

 ??  ??
 ??  ?? In riva al fiume Il papà del Gnoco, Michele Pimazzoni: oggi arriverà all’Arsenale, via Adige, in zattera (foto Sartori)
In riva al fiume Il papà del Gnoco, Michele Pimazzoni: oggi arriverà all’Arsenale, via Adige, in zattera (foto Sartori)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy