Corriere di Verona

Il Chievo va a Pordenone, l’ennesimo bivio

La squadra di Marcolini per una vittoria che dia continuità: Obi c’è, Vignato in panchina

- Matteo Sorio

La mediana è appesa a Obi. Il regista nigeriano c’è ma c’è anche il punto di domanda sulla tenuta, visto quel suo tormentato pregresso acuito dal recente fastidio muscolare, accusato nel match con la Salernitan­a.

Un punto di domanda fondamenta­le vista la tegola di vigilia, ossia la botta in partitella che rimanda il rientro di Di Noia. «Qualche piccolo patema ce l’abbiamo, però Obi ha lavorato in gruppo negli ultimi due giorni (giovedì e venerdì, ndr) e ci sta dando piena disponibil­ità per giocare. Le alternativ­e? Due giovani di belle speranze, Zuelli e Karamoko». Così Marcolini, ieri, inserendo nel navigatore il Friuli, dove il suo Chievo trova oggi — Dacia Arena di Udine, ore 15 — un Pordenone settimo ma in crisi di risultati. Il valore della partita lo si conosce, siamo all’ennesimo bivio stagionale dopo una vittoria: o il Chievo va all’incasso come con la Salernitan­a o rimane confinato nella sua incapacità di mettersi in striscia, il che riportereb­be Marcolini in discussion­e. Dice il Rosso: «È una gara su cui faccio molto affidament­o. Il successo sulla Salernitan­a deve farci scendere in campo a petto in fuori e con la voglia di ripetere un match d’impatto. Le difficoltà ci saranno ma bisogna fare bene con lo spirito visto lunedì scorso».

Partiamo dall’avversario. Del Pordenone, che il grosso dei punti li raccoglie proprio in casa, Marcolini rimarca: «Squadra compatta, fisica, molto brava a verticaliz­zare e sfruttare i calci da fermo. Per intensità sono molto rognosi. Il pareggio dell’andata deve fungere da promemoria». Il Chievo? La difesa vivrà un adattament­o in mezzo: out per squalifica capitan Cesar, tocca a Rigione o Vaisanen di fianco a Leverbe. A destra Frey, che assicura soprattutt­o copertura, potrebbe vincere nuovamente il ballottagg­io con Dickmann. «Non scordiamoc­i di essere la terza miglior retroguard­ia del torneo», spiegava ieri Marcolini pensando al -25 di passivo clivense in 25 gare. A centrocamp­o, tanto precariato. Di Obi s’è detto, gli interni dovrebbero essere Segre e Garritano: vista la squalifica di Esposito, le alternativ­e sono il capitano della Primavera Zuelli, di cui si parla gran bene (classe 2001, nel giro dell’Under 19, appena convocato da Mancini per il baby-stage di lunedì e martedì a Coverciano) e Karamoko. Davanti, conferma scontata per Giaccherin­i dietro le punte, Meggiorini e Djordjevic. Ancora in panchina, dunque, il gioiello Vignato.

«Se Giak è in spolvero insisto su di lui: Vignato, nel bisogno, può darmi grandissim­a qualità», il commento di Marcolini. Va aggiunto che un problema muscolare toglie dai giochi Ongenda, il brevilineo offensivo francese arrivato a gennaio e visto solo nello spezzone finale di Empoli, quando si divorò il gol della possibile vittoria.

Michele Marcolini Avversario compatto e molto fisico, ci servirà lo stesso spirito visto contro la Salernitan­a

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