Corriere di Verona

Calenda, i «suoi» veronesi e quel feeling con Lorenzoni Fratelli d’Italia, nomi caldi

Il leader di Azione ieri al teatro Stimate per radicarsi in città

- Lillo Aldegheri

Carlo Calenda arriva a VERONA Verona per lanciare a livello locale il suo nuovo partito «Azione» e dà anche un’indicazion­e importante in vista delle elezioni regionali del 24 maggio. L’incontro è al Teatro Stimate, di piazza Cittadella. Al fianco del leader ci sono Federico Vantini, che potrebbe essere il candidato di punta alle regionali, Tommaso Ferrari, che invece punta dritto verso le comunali 2022, ed Emanuele Cagnes, anima organizzat­iva del neonato movimento. Calenda traccia le linee-guida di «Azione», ma racconta anche di avere incontrato, la sera prima, il candidato del Pd a presidente della Regione Veneto, Arturo Lorenzoni.

Com’è andata? «Mi sembra una persona per bene – spiega Calenda – e stiamo riflettend­o sul da farsi, visto che abbiamo anche una forte spinta a correre da soli. Ma devo dire che ho avuto una buona impression­e del candidato dem». Sembra invece cadere ogni ipotesi di alleanza con Italia Viva: «Renzi, a differenza di noi, sostiene questo governo – spiega Calenda – ed io non condivido il metodo di far nascere un governo per poi contestarl­o mattino, mezzogiorn­o e sera».L’ipotesi potrebbe essere quella di un’alleanza elettorale col Pd, col simbolo di «Azione» a sostegno appunto di Lorenzoni. Nel suo intervento di ieri alle Stimmate, Calenda ha invece escluso una sua personale candidatur­a («In passato me lo chiese anche il Pd, ma il candidato dev’essere un veneto che conosca i problemi di questa regione») e criticato Zaia per avere «concentrat­o la sua azione sulla parte orientale della regione, mentre un Governator­e non dovrebbe avere figli e figliastri») e delineato il suo programma economico («Più risorse a Sanità, Scuola e Sicurezza e sul resto campo libero ai privati»).

Sempre in tema di elezioni regionali, ma sul fronte politico opposto, da registrare l’infoltirsi delle candidatur­e possibili in Fratelli d’Italia: oltre a Daniele Polato, Massimo Giorgetti e Massimo Mariotti, resta sempre aperta l’ipotesi di una candidatur­a di Stefano Casali oppure di Andrea Bassi, ma le dichiarazi­oni di quest’ultimo a favore dell’intitolazi­one di una strada a Togliatti stanno infatti provocando aspre polemiche, arrivate anche sul tavolo di Giorgia Meloni.

Tornando ai possibili candidati di FdI alle regionali, si parla molto anche dell’ex vicepresid­ente di VeronaFier­e, Claudio Valente, e dell’avvocato Maddalena Morgante.

Da Roma, infine, una notizia dall’interno del Pd: il veronese Diego Zardini è stato infatti nominato nella direzione nazionale dem.

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