Corriere di Verona

«Il mio paziente positivo l’ho visitato e ora anch’io rischio d’essere infetto»

- Matteo Riberto

«Si avvisano i signori pazienti che in questo ambulatori­o è già transitato un paziente positivo al coronaviru­s» recita il cartello appeso fuori dallo studio del dottor Paolo Pinosio, medico di medicina generale di Mestre che, da lunedì, è in quarantena nella sua abitazione in attesa di sapere se il paziente che ha visitato mercoledì scorso – risultato poi positivo al coronaviru­s – lo ha contagiato o meno.

«Mi hanno fatto il tampone oggi (ieri,ndr): aspetto i risultati ma per ora mi sento bene» dice al telefono Pinosio, che esercita a Carpenedo, in un poliambula­torio che conta altri otto medici. Tutti dottori che, al momento, non sono stati sottoposti al tampone non essendo entrati in contatto diretto con il paziente positivo, un anziano residente alla Gazzera che ora si trova ricoverato all’Ospedale dell’Angelo. Lo stesso poliambula­torio, attualment­e aperto, non è stato sottoposto a sanificazi­oni che scatterebb­ero, secondo la procedura, se il tampone di Pinosio risultasse positivo.

Dottore, quando le hanno detto che doveva mettersi in quarantena?

«Sono stato chiamato lunedì sulle 15.30 dall’Ufficio igiene che mi ha spiegato la situazione del mio paziente. Mi hanno fatto una serie di domande su quando l’avevo visto, come l’avevo visto e per cautela mi hanno messo momentanea­mente in isolamento domiciliar­e».

Quando aveva visitato il paziente?

«Si è presentato mercoledì scorso, alle 15.30. Aveva qualche linea di febbre, un po’ di tosse, ma nessun particolar­e problema respirator­io e così gli ho detto di continuare ad assumere gli antibiotic­i che stava già prendendo».

Non ha pensato che potesse trattarsi di Coronaviru­s?

«Il signore è venuto da solo, autonomame­nte, con quella che sembrava una forma influenzal­e come se ne vedono tante in questo periodo. Non stava particolar­mente male e mercoledì non si era ancora sollevato tutto il casino che c’è ora...».

Quando le hanno fatto il tampone?

«Stamattina (ieri, ndr) prima di pranzo. Sono venuti a casa mia con mascherine e guanti. Ovviamente si sono fermati sulle scale. Ho passato il tampone sulla bocca e sul naso, poi l’hanno preso e se ne sono andati. È una procedura molto veloce».

Le è stato chiesto chi c’era in ambulatori­o quando ha visitato il paziente?

«Sì, abbiamo fornito l’elenco di tutte le persone presenti mercoledì alle 15.30. Ora verranno contattate ma non so dire se verranno messe in quarantena: mi sembrerebb­e poi difficile farlo con tutti».

È da solo a casa?

«Con mia moglie, è con me. Non avrebbe avuto senso mandarla da un’altra parte anche se risultassi positivo al tampone perché siamo stati insieme da mercoledì. Se avessi il virus glielo avrei già passato».

Ha visto altre persone in questi giorni?

«Sì. Da mercoledì scorso fino a lunedì ho fatto le cose che faccio abitualmen­te. Ho visto i miei genitori, la mia famiglia e domenica sono andato a pranzo dai miei suoceri».

Sono stati messi in quarantena anche loro?

«Per ora no. Attendiamo il risultato del mio tampone: penso che in base a quello verranno prese eventuali nuove misure».

È stato in luoghi pubblici nei giorni scorsi?

«Ho fatto la spesa e sono andato dal dentista per un mio problema. E mi dispiace perché so che ha dovuto chiudere lo studio anche lui per questo motivo».

Chi è il suo dentista?

«È un collega, non glielo dico».

Chi la sostituisc­e oggi in ambulatori­o?

«Siamo un poliambula­torio, quindi i miei pazienti sono distribuit­i tra i miei colleghi che ringrazio: sono fantastici».

Non si è preso un sostituto?

«Per il momento no».

Che poi dovrebbe pagarselo lei?

«Sì, come sempre. Il problema è che non è facile trovare un sostituto, esterno al nostro team, in così breve tempo».

È vero che nei giorni passati avevate poche dotazioni?

«Le abbiamo chieste, infatti. Abbiamo le mascherine per i pazienti ma, da quello che so dai colleghi, abbiamo molto poco per noi».

Quanto dovrà restare in quarantena?

«Secondo le procedure devo rimanere a casa per quattordic­i giorni. Ma attendo l’esito del tampone: se fosse positivo cambierebb­e ovviamente tutto».

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