Serie B, si gioca: il Chievo a porte chiuse
Via libera della Lega ma la partita con il Livorno verrà disputata in un Bentegodi deserto
Una partita a porte chiuse, il Chievo, non la gioca dal 2007, cioè tredici anni. Correva anche all’epoca il mese di febbraio, domenica 11, ed era la duecentesima gara gialloblù in serie A.
Arrivava l’Inter di Mancini, al Bentegodi, con 14 vittorie di fila alle spalle e, sulla maglia, lo sponsor Pirelli scritto in cinese: stadio deserto perché il calcio usciva dalla morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, durante gli scontri fra ultras alla fine del derby Catania-Palermo, e al Bentegodi mancavano i tornelli per il pre-filtraggio dei tifosi in ingresso, così dal vivo il 2-0 dei nerazzurri (Adriano, Crespo) lo videro in pochissimi. L’espressione «porte chiuse», allora, torna a circolare da queste parti e parliamo dell’ufficialità circa lo svolgimento di Chievo-Livorno, sabato alle 18, al Bentegodi, 26esimo turno di serie B: il coronavirus non fa saltare la partita ma tiene fuori il pubblico. Scenario che dovrebbe ripetersi anche martedì prossimo, nella trasferta delle 18.50 ad Ascoli, visto che quel match rientra nell’ombrello dell’ordinanza con cui la Regione Marche ha vietato fino a mercoledì 4 tutte le manifestazioni pubbliche sul proprio territorio. Intanto, circa l’incrocio casalingo con il Livorno, ultimo in classifica, l’atteso annuncio della Lega B è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri dopo che la soluzione delle porte chiuse si era già palesata come la più probabile, viste le indicazioni ministeriali filtrate due giorni orsono: ChievoLivorno, Cittadella-Cremonese, Venezia-Cosenza e Virtus Entella-Crotone si giocheranno senza tifosi.
Per il club della Diga, dopo gli acuti su Salernitana e Pordenone, si tratta della possibilità di tornare in campo senza ritardi per provare a centrare quel tris di vittorie filate mai arrivato fin qui in campionato: solo un’altra volta i gialloblù di Marcolini avevano firmato due successi consecutivi, a fine ottobre scorso, e al terzo giro era arrivato un pareggio. L’occasione, sulla carta, è ghiotta perché il Livorno
giace in fondo alla graduatoria cadetta, pressoché spacciato, 14 punti e -17 dalla quota salvezza incarnata dal Venezia, ora quindicesimo a 31 punti. A Veronello, come da prassi, il Chievo svolgerà a porte chiuse anche le ultime due sedute, prima del match, quelle di oggi e domani. Fra due giorni, rientreranno dalla squalifica Cesar, al centro della difesa, ed Esposito, prima alternativa al nigeriano Obi — secondo l’attuale gerarchia — in cabina di regia. Salterà ancora un giro, invece, la mezzala Di Noia, out dalla pausa del campionato di gennaio: doveva rientrare col Pordenone ma una botta rimediata alla vigilia del viaggio in Friuli ha rimandato tutto e Marcolini dovrà pazientare.
Il resto della storia lo racconterà il campo sabato pomeriggio, contro il fanalido di coda del campionato, in un Bentegodi deserto e, va da sé, surreale.