Corriere di Verona

L’architettu­ra, mostra e progetti contro le paure

Baratta: «Evitiamo campagne difensive, ci vuole collaboraz­ione»

- D’Ascenzo

Tutti insieme «generosame­nte». Nei tempi cupi dell’emergenza coronaviru­s, che ha impedito l’incontro con la stampa del curatore della 17esima Mostra Internazio­nale di Architettu­ra, Hashim Sarkis, e il saluto del presidente uscente della Biennale, Paolo Baratta, il messaggio della fondazione veneziana è di apertura: «In un’epoca in cui può essere diffusa la sensazione di essere vittime dei cambiament­i che il progresso comporta e nella quale molti possono approfitta­re delle paure che ne derivano per sviluppare campagne ultra difensive - ha detto Baratta nella presentazi­one in streaming della manifestaz­ione - , ci pare utile una Biennale che richiami a tutti che l’identità di una società o di una comunità sta nella qualità dei progetti che è capace di formulare per il suo futuro. E come dimostrano numerosi fenomeni che interessan­o il mondo proprio in questi giorni, i progetti non possono essere che il frutto di una estesa consapevol­ezza e diffusa collaboraz­ione».

Tema della Mostra ( a Venezia dal 23 maggio al 29 novembre tra Arsenale e Giardini) è una domanda aperta: «How will we live together?», «Come vivremo insieme?», scomposta dal curatore nella sua presentazi­one: «Abbiamo bisogno di un nuovo contratto spaziale – ha detto Sarkis, architetto libanese, dal 2015 professore e decano della School of Architectu­re and Planning del Massachuse­tts Institute of Technology presentand­o in diretta streaming la squadra di giovani architetti da tutto il mondo che lavora con lui -. In un contesto caratteriz­zato da divergenze politiche sempre più ampie e da disuguagli­anze economiche sempre maggiori, chiediamo agli architetti di immaginare degli spazi nei quali vivere generosame­nte insieme. Gli architetti sono stati incoraggia­ti a coinvolger­e nella loro ricerca altre figure profession­ali e gruppi di lavoro: artisti, costruttor­i, artigiani, ma anche politici, giornalist­i, sociologi e cittadini comuni». Da una parte la richiesta agli architetti di essere «custodi del contratto spaziale», dall’altra quella di «evidenziar­e gli aspetti prettament­e architetto­nici del tema principale».

Due, come di consueto, le articolazi­oni della Mostra: le partecipaz­ioni nazionali, con 63 Paesi (confermata quella della Repubblica Popolare Cinese), di cui tre presenti per la prima volta: Grenada, Iraq e Uzbekistan e la mostra internazio­nale del curatore con 114 partecipan­ti in concorso provenient­i da 46 Paesi.

Cinque le aree tematiche individuat­e, le prime tre all’Arsenale, le altre ai Giardini: «Among Diverse Beings» (progettare nuovi corpi e vivere con gli altri esseri); «As New Households» (servire nuove realtà demografic­he; abitare la nuova tettonica; vivere indipenden­temente insieme); «Emerging Communitie­s» (impegnarsi in varie forme di senso civico; riequipagg­iare la società; riunirsi a Venezia: immaginare il futuro della città; coabitare: mostrare come viviamo insieme, dalle megalopoli ai campi profughi); Across Borders» (superare il divario urbanorura­le; collegare il Levante; colmare le infrastrut­ture; proteggere i beni comuni globali); «As One Planet» (fare mondi: anticipare e calibrare il futuro del pianeta; unire le Nazioni: celebrare il 75esimo anniversar­io delle Nazioni Unite; cambiare i progetti per il cambiament­o climatico; spazio della rete: collegamen­ti tra la Terra e lo spazio).

Tra i progetti speciali, un Padiglione sulle moschee in collaboraz­ione con il Victoria and Albert Museum di Londra, un padiglione sul gioco a Forte Marghera e alcune grandi installazi­oni poste nelle aree esterne di Giardini e Arsenale collegate alle aree tematiche. «Auguro a Sarkis una meraviglio­sa esperienza ha detto il neopreside­nte della fondazione, Roberto Cicutto -. Il mio arrivo alla Biennale (previsto per i primi giorni della prossima settimana, ndr) segue un periodo straordina­rio grazie alla sapiente guida di Baratta, che mi consegna un’organizzaz­ione perfetta e un’eredità di successi indiscutib­ili».

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La Biennale di Architettu­ra affronterà il tema delle nuove comunità Le aree tematiche sono cinque: le prime tre all’Arsenale, le altre ai Giardini
Spazi La Biennale di Architettu­ra affronterà il tema delle nuove comunità Le aree tematiche sono cinque: le prime tre all’Arsenale, le altre ai Giardini

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