Corriere di Verona

Restauro dell’Arena, il Tar stoppa l’appalto

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(l.a.) C’è un intoppo imprevisto nell’iter per il grande restauro in corso all’interno dell’Arena. Il Tar del Veneto ha infatti accolto il ricorso contro l’assegnazio­ne dei lavori del secondo lotto ad un’impresa che non sarebbe in regola con i permessi da parte dell’Anac, l’Authority anti-corruzione. La sentenza annulla le decisioni prese finora dal Comune di Verona, ed impone di assegnare quei lavori alle ditte che erano rimaste escluse.Uno stop che, nell’immediato, provocherà effetti limitati, visto che il cantiere del restauro è aperto da novembre a febbraio: da marzo a ottobre, infatti, i lavori si bloccano in ogni caso, perché l’anfiteatro deve tornare ad essere a disposizio­ne della Fondazione lirica per le sue attività. Ma il problema andrà definitiva­mente risolto, ovviamente, prima della fine del prossimo autunno, quando i lavori riprendera­nno.

La sentenza del Tar arriva dopo mesi di scontri fra i legali e di discussion­i molto accese. L’appalto per il secondo lotto dei lavori (finanziati, lo ricordiamo, con i 14 milioni messi a disposizio­ne negli anni scorsi, per metà da Unicredit e per l’altra metà dalla Fondazione Cariverona, in quel tempo guidata da Paolo Biasi) era stato assegnato al raggruppam­ento temporaneo d’imprese creato da Società Cooperativ­a Archeologi­a e da CME Consorzio Imprendito­ri Edili, per un importo di 9 milioni e 631mila euro.

Le imprese «sconfitte», avevano però presentato per due volte ricorso: una prima volta per questioni di capacità tecniche (ricorso respinto) ma in seguito perché «nel casellario dell’Anac sarebbe emersa l’esistenza di un’annotazion­e a carico della Cooperativ­a Archeologi­a». Quell’annotazion­e, sostenevan­o i ricorrenti, impediva a quell’impresa la stipula di contratti con la pubblica amministra­zione. Nuovo duello incandesce­nte tra avvocati, ma alla fine, appunto, il Tar ha stabilito che il Comune deve dichiarare decaduto il contratto stipulato, e deve invece aggiudicar­e i lavori alle imprese che avevano fatto ricorso, ossia a Lares Lavori di Restauro, Lithos, R.W.S., Gemmo e Dz Engineerin­g.

Il cantiere di lavori in Arena era stato aperto il 12 novembre 2018 e la conclusion­e dell’intero restauro è prevista per il 2022.Tra gli interventi previsti, quelli per nuovi servizi igienici, per la importanti­ssima sigillatur­a dei gradoni e per il rifaciment­o degli impianti elettrici. La stagionali­tà dei lavori era stata ovviamente decisa per non ostacolare l’utilizzo del monumento da marzo a ottobre per i concerti e la stagione lirica.

La causa Una delle due imprese non sarebbe in regola con i permessi dell’Anac

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I lavori di restauro dell’Arena proseguono a «blocchi»
«Restyling» I lavori di restauro dell’Arena proseguono a «blocchi»

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