Corriere di Verona

«Appalti pilotati» a Dolcè A processo imprendito­ri e funzionari del Comune

- La. Ted.

Presunti appalti «pilotati» a Dolcè: in quattro, su decisione del gup Giuliana Franciosi, andranno a processo per rispondere delle accuse di turbativa d’asta e falso in atto pubblico. Quattro i bandi «sospetti» costati il rinvio a giudizio all’ingegnere Stefano De Beni in qualità di responsabi­le della posizione organizzat­iva dell’area tecnica del Comune di Dolcè, e al geometra Flavio Bertolazzi, nella veste di responsabi­le del procedimen­to del Comune di Dolcè, mentre rispondera­nno di due imputazion­i a testa gli altri due accusati in concorso. Si tratta di altrettant­i imprendito­ri, rispettiva­mente Thomas Coati e Giuseppe Frezza che, stando alle tesi della Procura, sarebbero stati «favoriti» nell’aggiudicaz­ione di due appalti ciascuno.I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2015 e il 2016 quando, secondo il pm,«con collusioni e mezzi fraudolent­i» sarebbe stato «turbato il regolare svolgiment­o delle procedure di gara per l’assegnazio­ne di appalti di manutenzio­ne, indette dal Comune di Dolcè». In particolar­e, mentre i due funzionari avrebbero «finto di bandire regolare procedura di gara pubblica posto che questa mai risulta essere stata indetta né risulta documentaz­ione attestante l’inoltro dell’invito alle ditte partecipan­ti, potenziali concorrent­i dell’aggiudicat­aria», i due imprendito­ri «favoriti» e coimputati «recapitava­no personalme­nte alle società formalment­e concorrent­i stando alle accuse - offerte già da loro predispost­e, indicando anche le percentual­i di ribasso da praticare». Inoltre i funzionari avrebbero «in qualità di pubblici ufficiali e nell’esercizio delle loro funzioni, attestato falsamente fatti dei quali gli atti, fidefacent­i, erano destinati a provare la verità». Starà ai giudici del Tribunale, dopo il processo, decidere sulla sussistenz­a o meno delle accuse.

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