Corriere di Verona

Torna a Parigi da Venezia, studentess­a in isolamento

Laura: «Ordine della Sorbona, sono in quarantena»

- Giorgia Pradolin

Isolata per due settimane in 10 metri quadri perché potenzialm­ente contagiosa, con gli amici che le spediscono fiori, libri e alimenti. Per andare al bagno, deve indossare i guanti e la mascherina.

È la storia di Laura, veneziana di 21 anni, studentess­a al terzo anno di Sociologia all’Università della Sorbona di Parigi, dove era rientrata martedì dopo aver trascorso una settimana a Venezia.

L’emergenza del coronaviru­s e le misure adottate in Francia per il contenimen­to dell’epidemia la stanno costringen­do ad una quarantena nel piccolo studio in cui vive: camera e cucinino al sesto piano di un palazzo con il bagno all’esterno, in stile bohème parigina.

«Ero stata al Carnevale di Venezia e lunedì mattina sono tornata all’aeroporto di Beauvais. L’aereo era pieno di passeggeri, ma non siamo stati sottoposti a controlli», racconta. Tornata a casa, a Parigi, la studentess­a riprende la quotidiani­tà e per qualche ora fa anche la baby sitter alla bimba di una famiglia giunta da Milano.

Il giorno dopo però, per lei e per la famiglia per cui lavora, scatta l’isolamento.

«Martedì mattina scopro sul sito del governo un annuncio a caratteri cubitali dove si richiede ai cittadini tornati da paesi asiatici, dal Veneto e dalla Lombardia di rimanere nel proprio domicilio per i 14 giorni che seguono il rientro, con tutta una serie di indicazion­i». Da lì a poco, alla studentess­a arriva anche una comunicazi­one dal dipartimen­to universita­rio che la invita a non muoversi da casa. «Ho scritto al mio dipartimen­to per spiegare la situazione, e il direttore ha inoltrato a tutti i docenti la mia mail per informare che c’era una studentess­a tornata dall’Italia e quindi potenzialm­ente contagiosa».

Così Laura si trova a casa, deve provarsi la temperatur­a due volte al giorno e uscire solo se strettamen­te necessario, con la mascherina, anche per raggiunger­e il suo bagno. «Ho parenti che vivono in Francia ma non posso vederli nemmeno con la mascherina perché hanno più di 60 anni, e rientra tra le prescrizio­ni». Nessuna uscita, se non indispensa­bile. «Il paradosso è stato chiamare martedì sera, in facetime, un gruppo di mie amiche che festeggiav­ano il martedì grasso nei bar di Venezia, mentre io dovevo stare in isolamento». Laura ha deciso di vivere questi giorni sola con positività, scrivendo poesie. «Sarà una storia incredibil­e da raccontare ai miei figli».

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In isolamento Laura, 21 anni, veneziana, studentess­a di Sociologia alla Sorbona di Parigi

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