L’Hellas e le sue sorelle tra rinvii, stop e porte chiuse
La serie A prova una soluzione condivisa, la B si «blinda», la C si ferma
Avanti di questo passo, la serie A diventerà il campionato più pazzo del mondo. Un altro turno messo a soqquadro dall’emergenza coronavirus: l’Hellas, che era già a Genova, domenica, alla vigilia della partita che avrebbe dovuto giocare ieri sera con la Sampdoria, ha saputo del rinvio della gara quando erano, ormai, le 19.
La Regione Liguria, tramite il suo Governatore, Giovanni Toti, aveva dato l’ok all’incontro ma a porte chiuse. La Lega A, invece, ha deciso per lo stop, cosa che aveva fatto per altri cinque incontri della stessa giornata. E tutto si fa più complicato, il groviglio è completo. A Verona, d’altronde, si può assistere all’intero specchio dei modi in cui il calcio italiano sta «gestendo» il momento di crisi sanitaria del Paese. Dunque: in serie A il panorama è un rimpallo di polemiche, responsabilità, distinguo, posizioni divergenti. L’effetto è sotto gli occhi di tutti anche se ieri in tarda serata è stata raggiunta un’intesa tra Lega e Figc da ratificare nell’assemblea di domani: recupero nel weekend delle partite rinviate e scivolamento delle altre giornate di serie A con inserimento del penultimo turno tra il 12 e il 14 maggio. Chiusura dl campionato il 24. Il tutto presupponendo che lunedì cessi il divieto di apertura dele manifestazioni sportive ai tifosi, in vigore fino a domenica. Per quanto riguarda l’Hellas: sabato alle 20,45 Samp-Verona e nel fine settimana successivo, venerdì 13, Verona-Napoli alle 18,45. Il tutto tenendo conto che i gialloblù dovrebbero anche recuperare la partita rinviata col Cagliari.
Nel frattempo, la Lega B ha fissato una netta linea di demarcazione: nelle regioni colpite dal coronavirus, le partite si giocano a porte chiuse. Ed è quel che è accaduto sabato per il Chievo, col Livorno. In Lega Pro, la decisione è stata più radicale: campionati fermi nei gironi (A e B), in cui ci sono squadre provenienti dalle zone in cui si è riscontrata l’epidemia. Quindi Virtus Vecomp al palo.
Ecco, la sintesi veronese, a guardar bene, dice che più alto è il livello dell’italica pedata, maggiore è la confusione. Interessi economici in ballo? Di sicuro, l’impatto della serie A ha una ricaduta enorme. Intanto Miguel Veloso, capitano del Verona, dopo aver appreso che con la Samp non si sarebbe giocato, è intervenuto con parole puntuali sull’argomento, attraverso il proprio account Instagram: «Una settimana per decidere se scendere in campo o meno, tutti a Genova dalle 17 senza avere notizie certe — ha scritto Veloso — trovo che tutta questa sia una situazione vergognosa e una grandissima mancanza di rispetto per tutte le persone coinvolte. In un momento così delicato per tutte le famiglie italiane almeno le autorità potrebbero evitare di dire una il contrario dell’altra e trattare persone e società sportive come se fossero giocattoli». Il tutto prima di questa prima intesa di massima tra Lega e Figc e, comunque, in attesa del timbro dell’Assemblea dei 20 club di serie A.
Al Verona aspettano. Per la (mancata) partita con la Sampdoria,
squadra e staff hanno fatto avanti e indietro da Genova, con i giocatori che avevano già preso posto in albergo. Arrivata la notizia, dopo aver cenato, il rientro: in poche ore, 700 chilometri in pullman. Oggi riprendono gli allenamenti, al centro sportivo di Peschiera, in attesa di poter giocare. Adesso almeno c’è una data per il recupero con la Samp, facendo slittare la sfida al Napoli. Ma, come detto, mercoledì 11 ci sarebbe da giocare col Cagliari la partita rinviata subito dopo il primo decreto emanato dal governo per stoppare le manifestazioni sportive in programma. Una prima soluzione, anche se dovrà essere ratificata, sembra essere stata trovata, in qualche modo. Accontenterà tutti?
Il punto
Intesa Lega-Figc per la A: il Verona sabato con la Samp e venerdì 13 col Napoli. In B il Chievo con l’Ascoli domani, in C la Virtus ferma un turno