Il prefetto: «Dite no alla paura e sì al rispetto»
In prefettura creata una task force che segue l’evolversi della situazione Riunioni costanti, ma in videoconferenza
Cafagna: «Serve una pazienza operosa, i cittadini sono decisivi»
«A tutti vorrei fare un VERONA invito: no alla paura e sì al rispetto». Donato Giovanni Cafagna è un prefetto di trincea. E il Coronavirus è solo l’ultima delle emergenze che ha dovuto affrontare come massimo rappresentante dello Stato in una città.
Ha gestito la «terra dei fuochi», Cafagna. E anche le tribolazioni dell’Ilva a Taranto. Sa cosa vuol dire quando il panico comincia a serpeggiare. E sa quanto sia importante quella figura di gestione, ma anche di mediazione e di collante, che può diventare un prefetto. «Stiamo seguendo costantemente la situazione spiega - e anche questo incremento dei contagiati che c’era da aspettarsi». In prefettura l’attenzione è costante, 24 ore su 24. E in segreteria Cafagna ha istituito una «task force» dedicata al Covid 19, mentre gli altri uffici continuano il lavoro quotidiano di un organismo che spazia in tutti gli aspetti della vita di un territorio. «Sono giorni intensi - ammette -. E, pur nella diversità dei casi, come per la terra dei fuochi o per l’Ilva anche in questa emergenza si tratta di una situazione che coinvolge ogni categoria. C’è l’aspetto sanitario, ma anche quello economico e quello della vita sociale. Per questo serve un punto di vista complessivo». Quello che in prefettura stanno mettendo a fuoco da giorni. «Ci vuole una pazienza operosa. Creare una rete di rapporti istituzionali, di condivisione degli obiettivi e di coesione che deve coinvolgere anche i cittadini. Diventa fondamentale per dare notizie corrette, per condividerle e perché raggiungano l’obiettivo di rendere meno aggressivo il virus».
Lo aveva detto quando si era insediato, Donato Cafagna. «Sarà il prefetto dei cittadini». Ed è a loro che si rivolge. «Quel mio invito - dice - ha un senso anche pratico: la paura scatena reazioni irrazionali, mentre il rispetto degli altri e delle indicazioni che vengono date può portare a smorzare il contagio, evitando gesti pericolosi. Per questo è fondamentale non bloccare le attività, soprattutto in una realtà economica e turistica come Verona, ma non vanno neanche intasate per allarmismi inutili. Rispettare le regole igieniche e del vivere quotidiano che deve continuare, solo con più accortezze».
È un uomo che non perde la sua serenità, il prefetto Cafagna. E nel bicchiere mezzo vuoto del Coronavirus riesce a vedere anche la parte piena.
«Questa situazione ci sta insegnando che può funzionare la digitalizzazione, sia per noi che per i cittadini. Tutto quello che può essere fatto in forma telematica, evita quel contatto che permette il propagarsi del virus. Anche noi stiamo imparando a fare le riunioni in videoconferenza e questo è un aspetto importante. Una spinta ad accelerare verso la tecnologia che può facilitare tutti».
Non scinde mai l’istituzione dalla singola persona, il prefetto Cafagna. «Quello che stiamo facendo nei nostri uffici è un lavoro importante, che non conosce orari. Teniamo monitorata la situazione costantemente. Anche domenica ci siamo riunuti per dare supporti ai vari enti e amministrazioni comunali che in questi giorni possono trovarsi in situazioni particolari e per garantire l’erogazione dei servizi. L’impegno da parte di tutti è totale. Ma bisogna avere la consapevolezza che ad essere decisivi in questa fase sono propri i cittadini e i loro comportamenti».