Nicolini ai domiciliari. Disposta la perizia psichiatrica
Il suo presunto «braccio VERONA destro» Andrea Castellani è già stato condannato a a tre anni e sei mesi di reclusione e a una multa da mille euro.
Ieri, per la stessa vicenda, a finire davanti al giudice Paola Vacca è stata la posizione dell’ormai ex imprenditore Diego Nicolini: i due, in concorso, avrebbero suggerito a una serie di debitori che rischiavano l’esproprio di creare «microstati» per evitare un sequestro. Turbativa d’asta e minacce, i reati contestati all’ex titolare della srl Gestione Nicolini di via Gioia che, con i difensori Davide Adami e Marco Libardi, ha deciso di chiedere il rito abbreviato. E mentre Nicolini ha ottenuto gli arresti domiciliari al posto del carcere, ieri in aula il gup Vacca ha disposto per lui una perizia psichiatrica «per determinarne il suo stato mentale attuale e al momento del fatto»: l’esperto a cui verrà conferito tale incarico, sarà scelto alla prossima udienza.
I due furono raggiunti nel maggio del 2019 da un ordine d’arresto per aver, stando all’ordinanza del gip Marzio Bruno Guidorizzi, «scritto a procuratore della Repubblica, a giudici di ogni ordine e grado, sino alla Cassazione, al Papa, ai presidenti della Repubblica e del Consiglio, al ministero degli Affari Esteri, ai carabinieri e a molte altre autorità inviando loro atti con cui chiedevano un risarcimentodanni di 8 miliardi da corrispondergli in oro puro». Secondo il gip, «appare fin troppo evidente ed è anzi proclamato a gran voce dai due soggetti imputati l’esistenza di un progetto strutturato molto preoccupante dal punto di vista giurisdizionale, quello cioè di bloccare ogni attività dei tribunali inondandoli di diffide, minacce anche rivolte a giudici, avvocati, curatori e custodi, e di mettere in atto forme di ostruzionismo e fare proselitismo puntando sulla disperazione delle persone che si trovano a dover fronteggiare azioni di messa all’asta dei beni».
Le accuse I reati contestati dal pm sono la turbativa d’asta e le minacce