Corriere di Verona

Per il Chievo in vista un rinvio o porte chiuse

Virus, la Regione «blocca» la partita con l’Ascoli: si lavora all’alternativ­a

- Sorio

«Il match al momento risulta rinviato ». L’ emergenza corona virus, salvo cambiament­i dell’ultima ora, dovrebbe far saltare il debutto di Alfredo Agli etti col Chievo. Diciamo «dovrebbe» perché Chievo, Ascoli e Lega B, dopo l’ordinanza di ieri della Regione Marche, capiranno nella mattinata di oggi se esistono i margini affinché il match in terra marchigian­a, in programma alle 18.50, si disputi a porte chiuse.

Dell’ordinanza con cui il governator­e Luca Ceriscioli ha «sospeso fino all’8 marzo le manifestaz­ioni pubbliche» visto «l’aggravarsi della situazione» (nelle Marche due decessi e oltre 60 casi di coronaviru­s) il Chievo ha saputo appena arrivato all’Hotel Villa Picena, poco prima delle 19. Ci era arrivata, la squadra, dopo aver lasciato Veronello all’ora di pranzo, esauritasi la presentazi­one di Aglietti. «Non ve lo nascondo: sette mesi sul divano dopo aver vinto un campionato mi hanno caricato a palla». Non si è nascosto, «Aglio», nello spiegare quel suo «senso di rivalsa». Ma da ieri non si nasconde più neanche il Chievo. «Volevo prima vedere il girone d’andata», così il presidente Luca Campedelli, «e visto che all’andata non siamo stati messi sotto da nessuno l’obiettivo deve essere risalire, da seconda o passando dai playoff». Ecco perché Aglietti, allora. «Può caricarci e speriamo ripeta l’impresa dell’anno scorso», parola del dt, Sergio Pellissier. Quell’impresa griffata Hellas, un mese di lavoro e scacco ai playoff.

A Veronello, ieri, prima di raggiunger­e Ascoli e sapere dell’ordinanza di Ceriscioli, Aglietti ci tornava sopra così: «Dopo la promozione il Verona ha fatto altre scelte (leggi Juric, ndr) e peraltro rivelatesi azzeccate. Punto. Cercavo un’altra sfida ambiziosa». Una notte ad Ascoli aggrappand­osi al tentativo congiunto di «strappare» il match a porte chiuse, il Chievo che passa per le mani di Aglietti qualche modifica la subirà. Nella testa: «Voglio personalit­à, il Frosinone è lontano ma se vivacchi poi ai playoff non ci arrivi con la giusta fame». Nel gioco: «Mi piace il calcio veloce, verticale, palla a terra». Nell’attaccare: «Bisogna far arrivare palle pulite alle punte, riempire l’area, tirare di più da fuori». Nel difendere: «Il Chievo

ha la terza miglior difesa, a volte si sfilaccia, vanno accorciati gli spazi e alzato il baricentro». Un’idea chiara: del testimone di Marcolini, Aglietti non toccherà i quattro di difesa né i tre di mediana (Di Noia pronto). «La variante può essere il trequartis­ta o il tridente». Una traccia? «Giaccherin­i e Vignato possono giocare insieme». Larghi, con Djordjevic boa.

«Vediamo, adesso devo pensare anche alle tre gare in sette giorni», rispondeva Aglietti prima di partire per Ascoli. Ora, non rimane che attendere.

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(Fotoland) In panchina Aglietti tra il presidente Campedelli e il dt Pellissier

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