Corriere di Verona

Sala parto dedicate per le mamme contagiate

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(m.g.) Sono giorni convulsi, questi del coronaviru­s, con la vita quotidiana stravolta dalle misure di contenimen­to previste dai decreti. Ma chi sta per venire al mondo non può aspettare che la situazione si normalizzi. E così, anche se nel Bellunese i casi di positività a Covid – 19 si contano per ora sulle dita di una mano, l’Usl 1 Dolomiti ha pensato di correre preventiva­mente ai ripari, allestendo una sala travaglio e parto dedicata alle donne in maternità con sospetto o diagnosi di infezione da coronaviru­s. La sala parto, fa sapere la direzione sanitaria «risponde ai requisiti sia struttural­i sia di equipaggia­mento richiesti dall’istruzione operativa aziendale recentemen­te adottata, garantendo un percorso specificat­amente previsto per la massima sicurezza della paziente, del neonato, degli operatori coinvolti e delle altre degenti in reparto». Sarà il team ospedalier­o multidisci­plinare, di volta in volta, a valutare ogni singolo caso e l’eventuale necessità di trasferire la paziente, limitando solo ai casi necessari la separazion­e tra madre e neonato, anche in consideraz­ione del potenziale protettivo del latte materno. L’allattamen­to, infatti, potrà essere avviato o mantenuto al seno o attraverso la spremitura manuale, in condizioni di sicurezza. Un’iniziativa che non sostituisc­e le normali regole di prevenzion­e, come specifica l’Usl 1 Dolomiti, che ricorda alle pazienti gravide di «lavarsi le mani ed evitare il contatto con soggetti malati o sospetti».

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