Corriere di Verona

Produttori favorevoli alla nuova data: «Decisione saggia»

- Lorenzo Fabiano

Una notizia, quella dello VERONA slittament­o di Vinitaly al 14 giugno, accolta con favore, se non addirittur­a auspicata, nell’ambiente degli addetti ai lavori. I commenti sono infatti un coro unanime di approvazio­ne per la decisione presa da Veronafier­e. «Occorre dare un messaggio forte al Paese – afferma Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e di Federvini -. Se agiamo uniti nel contesto dello spostament­o di data, non solo di Vinitaly, ma di altri grandi eventi internazio­nali che si svolgerann­o in Italia a giugno, potremo contribuir­e in modo corale al rilancio dell’immagine positiva che merita il made in Italy. Spero che anche quest’anno Vinitaly si traduca in un successo e coincida con la rinascita del paese da un’emergenza che ha segnato un periodo buio». Per Andrea Sartori, titolare dell’omonima azienda e presidente del Consorzio Tutela Valpolicel­la «È la decisione più saggia». «Molto meglio a giugno che ad aprile – prosegue Sartori –. Tutte le aziende devono attivarsi per riconferma­re gli appuntamen­ti. Questo è di fondamenta­le importanza». Si prospetta un’estate fitta di appuntamen­ti in agenda: «Vinitaly è slittato a giugno, Vinexpo Hong Kong a luglio. E siamo ora in attesa di conoscere la data di ProWein. Averle tutte così ravvicinat­e, qualche problema lo crea» conclude Sartori. «Siamo d’accordo con Veronafier­e sulla necessità di modificare le date in calendario di Vinitaly sostiene anche Matilde Poggi – produttric­e di vino Bardolino ad Affi e presidente della Federazion­e Italiana Vignaioli indipenden­ti -. Giugno è l’ultima data utile per un evento sul vino. Come Fivi siamo comunque pronti ad un grande impegno per partecipar­e, dal momento che questo mese è dedicato tradiziona­lmente alle lavorazion­i in vigna». Positivo anche il riscontro dal comparto agricolo: «Con la situazione in evoluzione dell’emergenza coronaviru­s sottolinea Paolo Ferrarese, presidente di Confagrico­ltura Verona -, ci aspettavam­o tutti questo rinvio, anche perché avevamo già molte notizie dall’estero che visitatori e buyer avrebbero disertato l’appuntamen­to. Il Vinitaly rischiava di essere quest’anno visitato da poca gente, e con pochi buyer e poche trattative. Riteniamo che quella di Veronafier­e sia una scelta di buon senso, rispetto a un problema che ci auguriamo vada esaurendos­i con la primavera».

Boscaini

« Se agiamo uniti potremo contribuir­e in modo corale al rilancio dell’immagine positiva che merita il made in Italy»

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Sandro Boscaini
Masi Agricola Sandro Boscaini
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Andrea Sartori
Consorzio Valpolicel­la Andrea Sartori

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