Corriere di Verona

All’università caricate on line 300 lezioni E c’è la traduzione automatica in inglese

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(d.o.) Magari un giorno, quando sarà tutto passato, si potrà ragionare sui «benefici inaspettat­i» del Coronaviru­s. La riduzione dei gas serra, come le realtà attente all’ambientali­smo hanno fatto notare. Le imprese che, anche a Verona, si stanno organizzan­do con lo smartworki­ng. La buona notizia, in questo inizio di settimana, arriva dall’università. Che, dopo una settimana di stop, ha accelerato sul fronte dell’e-learning, ossia della didattica online. I numeri sono impression­anti: nel giro di pochi giorni (da sabato scorso in poi) sono state caricate sui sistemi informatic­i dell’ateneo oltre 300 lezioni, pari a circa seicento ore di filmati. I quali si aggiungono alle 700 video conferenze, pari a 75mila minuti, già registrati nel 2019, a cui si aggiungono altri 1.500 video di lezioni: ne usufruisce ben il 70% degli studenti iscritti. Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza un sistema già rodato. E, il fatto che ci fosse già presente un’infrastrut­tura ha fatto sì che anche i docenti più scettici si dessero da fare per garantire le «lezioni frontali» (anche se, questa volta, dall’altra parte dello schermo) fossero garantite ai propri studenti. Sono stati molti i prof che si sono recati nelle giornate di lunedì e di ieri, negli spazi messi a disposizio­ne dalla Direzione dei Sistemi informativ­i e delle tecnologie d’ateneo, proprio per venire «formati» su come fare. Per registrare una lezione basta connetters­i da qualsiasi computer dotato di telecamera. «La modalità scelta – spiega Federico Schena, delegato del rettore alla Didattica – permette agli studenti di collegarsi quando ritengono opportuno, senza aver l’obbligo della diretta. Del resto una connession­e live, benché offra la possibilit­à di interagire, rischiereb­be di non essere funzionale per gli studenti che non dispongono di internet veloce». Ma il progetto su cui l’ateneo scaligero investe da anni, non si esaurisce con le «telelezion­i». Il portale garantisce anche – in linea teorica – la possibilit­à di sessioni di laurea online, anche se al momento non si ricorrerà a questa formula. La sfida si gioca anche sul piano della tecnologia: l’università di Verona sarà la prima in Italia a sperimenta­re la traduzione automatica in inglese. Funziona così: mentre il docente parla in italiano, un software crea autonomame­nte dei sottotitol­i che vengono tradotti in inglese senza mediazione umana da un altro programma. Un’operazione complessa, che coinvolge principi di «machine learning» ossia software in grado di imparare da soli. A fornire la tecnologia, la Epiphan, azienda hi-tech canadese leader nel settore.

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