Corriere di Verona

L’emergenza c’è ma pienamente sotto controllo

- Di Francesco Cobello *

Egregio Direttore ritengo necessario come Direttore dell’azienda ospedalier­a Universita­ria Integrata di Verona intervenir­e sulle numerose e confuse informazio­ni che circolano in questi giorni e che possono ingenerare timori nelle persone, per chiarire quale sia la reale situazione sanitaria all’interno dei due ospedali cittadini

Innanzitut­to confermo che le persone ricoverate per «coronaviru­s»e in via di guarigione sono due. Ripeto solo due. Una è un operatore sanitario. Sono risultati positivi al test (il cosiddetto tampone) ad oggi altri otto operatori sanitari, asintomati­ci, cioè privi di tosse, raffreddor­e o altri sintomi comuni alle normali influenze. Ovviamente queste persone sono state collocate in isolamento a casa loro per due settimane, con varie accortezze di contatto, cioè mascherina e distanza da familiari. Se entro due settimane non sviluppera­nno sintomi, dopo un nuovo test, saranno ritenute guarite e potranno tornare alla loro normale attività.

E’ chiaro che queste persone hanno avuto contatti con altri lavoratori e in alcuni casi, cittadini, all’interno degli ospedali. Tutte le persone, che abbiano avuto un contatto stretto con loro - secondo le indicazion­i regionali e del ministero della salute - sono state o verranno contattate per un eventuale isolamento cautelativ­o, senza necessità di effettuare il test di verifica. Dal punto di vista numerico, la situazione non è quindi tale da destare allarmismi o panico. È chiaro comunque che la direzione di una istituzion­e sanitaria ha l’obbligo, in sintonia con le autorità, di porre in essere preventiva­mente tutti gli accorgimen­ti per affrontare un’ eventuale situazione più complessa e difficile, della quale, per ora non vi sono i presuppost­i numerici. Rientrano in questo contesto le tende montate all’esterno degli ospedali: non sono state attivate ma sono state collocate dalla protezione civile nel caso l’azienda dovesse dividere i flussi di pazienti per una eccessiva affluenza ai pronto soccorso. Chiarito quindi che l’emergenza c’è, ma è pienamente sotto controllo - e i numeri sopraespos­ti lo confermano - vorrei esprimere alcune richieste e fornire informazio­ni ai cittadini

1. gli ospedali continuano a funzionare regolarmen­te, pur con delle cautele. Quindi ricoveri e visite, continuano.

2. è evidente che le preoccupaz­ioni di epidemia possono provocare congestion­amenti in alcuni settori ospedalier­i. Invito quindi i cittadini al massimo di pazienza e comprensio­ne verso infermieri, medici e operatori tutti dell’azienda, il cui numero, in alcuni casi, potrebbe risultare ridotto proprio per le procedure di cautela sopradescr­itte. L’azienda comunque si riorganizz­a continuame­nte per garantire i servizi

3. ricordo a tutti di ridurre al minimo necessario sia in termini di tempo che di numero - una sola persona alla volta- le visite ai ricoverati

Agli organi di stampa e a chi fa informazio­ne sui social, chiedo di evitare allarmismi e di verificare con l’azienda le informazio­ni, rammentand­o che le leggi sulla privacy impongono la riservatez­za suì dati sanitari . Fuor di linguaggio giuridico, consentite­mi di dire che la manzoniana caccia al nome dell’«appestato» è sempliceme­nte impensabil­e soprattutt­o in una città del livello culturale di Verona. Chiedo quindi a tutti di evitare di chiedere nomi o addirittur­a di pubblicarl­i.

Ovviamente, se vi dovessero essere modifiche rilevanti nell’assetto dei servizi sarà cura della Direzione comunicarl­e tempestiva­mente. Infine, un grande ringraziam­ento a tutti coloro che lavorano, a qualsiasi titolo nell’azienda ospedalier­a universita­ria integrata di Verona. Un impegno come quello dimostrato questi giorni è encomiabil­e e sono certo che la Città sarà grata per quello che tutti assieme stiamo facendo per garantire salute e sicurezza in questo momento particolar­mente difficile.

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