C’è la Variante urbanistica, via ai lavori fermi da 6 anni
L’assessore Segala: documento atteso dalla città. Bertucco: giunta, serie di errori
Ci sono voluti 6 anni, VERONA ma adesso si parte. Fermi dal 2014, numerosi interventi urbanistici possono ora partire dopo che sul sito del Comune è stata pubblicata, l’altro giorno, l’ormai famosa Variante Urbanistica 23, da anni al centro di aspre battaglie politiche. In realtà bisognerà aspettare altri 15 giorni, quelli appunto di «pubblicazione» delle scelte fatte nei mesi scorsi, ma poi la Variante entrerà in vigore e si vedranno sorgere i primi cantieri.
Per fare l’esempio più noto e sotto gli occhi di tutti, potrà partire il restauro e riuso dell’ex cinema Corallo, in via Quattro Spade, che dopo essere stato per decenni in totale degrado e abbandono, ospiterà una serie di nuovi negozi. Tra gli altri progetti compresi nella Variante ci sono quelli per l’ex Autogerma, ora Cattolica center, tra Zai e Santa Lucia, l’ex manifattura Tabacchi, in Zai, l’ex lanificio Tiberghien, a San Michele Extra ma anche alcuni recuperi di siti rustici sulle Torricelle (compreso l’ex tiro al piattello) e la controversa Cava Speziala a San Massimo.
Nel complesso, la Variante 23 (ossia la 23esima «variazione» del Piano degli Interventi) punta, nelle intenzioni della giunta Sboarina, ad una diminuzione delle aree commerciali e residenziali previste in precedenza, con un «taglio» di circa 50 mila metri quadrati e una riduzione del 16,86 per cento del «perimetro del centro urbano».
«Finalmente vedremo partire tutti quei cantieri che da anni aspettano il via libera – spiega l’assessore all’Urbanistica, Ilaria Segala – e l’urbanistica cittadina potrà decollare, con una forte riduzione dei centri commerciali ed una maggiore attenzione all’ambiente. Un documento atteso dalla città – conclude Segala - che rappresenta le scelte fatte dall’amministrazione in risposta alle tante richieste dei cittadini, come testimonia anche la forte partecipazione registrata lungo l’iter di questa delibera, con oltre 400 osservazione ricevute e 1535 emendamenti presentati in consiglio comunale».
Diverso il giudizio espresso, dai banchi dell’opposizione, da Michele Bertucco, capogruppo di Sinistra in Comune, secondo il quale la nascita della Variante ha avuto «tempi biblici che non riguardano la tanto vituperata burocrazia italiana ma il bradipismo, o se si preferisce la letargia, di un’amministrazione che ha sbagliato tutte le mosse e continua a sbagliarle». Il capogruppo sottolinea che per almeno 6 schedenorma «che si sono aggiunte strada facendo l’iter autorizzativo comincia soltanto ora. Se tanto mi da tanto, - conclude Bertucco - l’attuale amministrazione rischia di passare alla storia come quella che, spinta dall’esigenza di “far presto”, ha ripreso in mano una variante urbanistica bacata e vecchia di un anno e mezzo, e se l’è trascinata appresso per un intero mandato senza portarla a conclusione».