«Pochi 300mila euro» Tra Pd e maggioranza è scontro sul fondo d’emergenza
Nel pieno dell’emergenza VERONA Coronavirus, a Palazzo Barbieri si cerca una «tregua politica», ma invece (per adesso) si riattizza il fuoco dello scontro. C’è da approvare il Bilancio comunale 2020. Il sindaco Sboarina ha chiesto di vararlo in fretta evitando i 1.400 emendamenti presentati, magari trasformandoli in un maxi emendamento unico, da concordare con le opposizioni. L’ipotesi era emersa anche dall’incontro tra Sboarina e le categorie economiche. Accanto a ciò, come abbiamo scritto ieri, la proposta di creare un «fondo d’emergenza» di 300mila euro. Ieri c’è stata una nuova riunione dei capigruppo, che ha solo acuito le tensioni.
Mentre l’incontro si stava concludendo, e dopo una sospensione chiesta dalla maggioranza, il Pd ha diffuso un comunicato in cui dice che quei 300mila euro sono del tutto insufficienti, e che va stanziato almeno l’uno per cento dell’intero bilancio, che è di 300 milioni di euro. Una mossa che ha fatto arrabbiare la maggioranza ma che ha fatto infuriare anche altri partiti di minoranza, in un clima di «scavalcamenti», temuti o intuiti.
Col risultato che non si è arrivati ad alcuna decisione. I capigruppo di maggioranza hanno accusato il Pd di avere «strumentalizzato per l’ennesima volta, questo delicato e difficile momento» aggiungendo che «dopo aver stabilito il rimborso delle rette scolastiche, l’amministrazione continuerà a reperire risorse, pur dovendo garantire gli equilibri di bilancio, a dispetto di chi anche in questa situazione, con le sue strumentalizzazioni dimostra di non aver a cuore il bene dei veronesi».
Oggi è previsto (ma non fissato) un incontro di tutti i partiti con l’assessore al Bilancio, Francesca Toffali, per capire fino a quale disponibilità finanziaria si possa realisticamente arrivare. In ogni caso, domani non è prevista la consueta seduta di consiglio, e dovrebbe esserci invece un ultimo tentativo d’intesa tra tutti i capigruppo.