Agricoltura, risarcimenti per 80 milioni
Maltempo, il 2019 è stato un anno nero. «Il primo rischio rimane la grandine»
Quando si tirano le VERONA somme, e si arriva a quella cifra, si capisce ancora meglio perché sia stata definita «l’annata peggiore». Parliamo di quegli 80 milioni che, sommando i numeri forniti da Codive e Codipa, definiscono la torta dei risarcimenti per danni da calamità atmosferiche che hanno interessato l’agricoltura veronese nel 2019. In tutto, oltre 8mila richieste, con la grandine a farla da padrona. Ecco perché ieri dal Codive, consorzio che tutela il reddito delle imprese agricole, 8.040 soci, il presidente Luca Faccioni e il direttore Michele Marani ricordavano come «di fronte al cambiamento climatico l’assicurazione è ormai uno strumento essenziale», specie per realtà come quelle veronesi che «spesso risultano indebitate poiché dinamiche nel senso che portano avanti investimenti guardando al domani». La tempistica è fisiologica perché siamo all’apertura della campagna assicurativa. E il messaggio di Codive, quando lascia intendere che «dopo un inverno mite e siccitoso il freddo previsto in questi giorni fa presagire conseguenze sulle coltivazioni col rischio di gelate dietro l’angolo», lo trasmette anche Codipa. È sommando proprio i rispettivi dati che si arriva a quegli 80 milioni. Da Codive, ieri mattina, comunicavano i 53.4 milioni di euro di risarcimenti per danni da maltempo nel 2019 (a fronte di 17 milioni di premi a carico degli agricoltori) su un totale di 5.423 denunce, con un «rapporto tra risarcimenti e premi pagati del 138.5%, il più alto degli ultimi dieci anni» e una «crescita del valore assicurato del 18% rispetto al 2018, da 316.6 a 373.5 milioni». Normale se si pensa che le giornate «no» del 2019 per l’agricoltura veronese, nell’archivio di Codive, sono risultate 163 contro le 143 del 2018. Tra i mesi più funestati marzo, aprile, maggio, luglio e agosto. Tra le zone, quella di Legnago, quindi la città, Zevio, Soave, Mezzane di Sotto. In cima alla classifica di Codive, per quanto riguarda i prodotti assicurati, l’uva, poi vivai, frutta e tabacco. A domanda sulla stessa tipologia di dati legati alla provincia veronese, ecco allora la risposta dell’altro consorzio a difesa delle produzioni agricole, Codipa: 27.2 milioni di euro di risarcimenti nel 2019 su 3mila denunce, in cima ai prodotti per valore assicurato l’uva, poi frutta, tabacco, vivai e mais. Dovendo riassumere invece la graduatoria dei rischi principali, Faccioni e Marani di Codive spiegano: «Il primo rimane la grandine. Poi il gelo per la frutta e l’uva. Quindi l’eccesso di pioggia o siccità per frumenti, mais, orticole». Che non ci siano più le stagioni di una volta è fuori discussione. E l’agricoltura veronese, dentro il cambiamento climatico, guarda ora al test del 2020.