Corriere di Verona

Falso invalido tradito dalle foto delle vacanze su Fb e dalla patente (rinnovata)

Scoperto dalla Finanza un 45enne di Gazzo in teoria paraplegic­o

- di Angiola Petronio

La sua personalis­sima «fontana di Trevi» alla Totò era una carrozzina. Quella che in teoria doveva usare per muoversi, lui che aveva dato da bere a tutti (evidenteme­nte commission­e medica accertatri­ce compresa) di non essere in grado di muovere neanche un passo da solo.

In realtà una truffa. Ai danni dell’Inps che gli erogava fior fiore di pensioni ma, sopra a tutto e a tutti, di quelle migliaia di disabili veri a cui lui, in quattordic­i anni, ha sottratto indirettam­ente centinaia di migliaia di euro.

Lui è un 45enne di Gazzo, smascherat­o dalla Guardia di Finanza dela compagnia di Legnago, comandata dal capitano Valentino Luce. E se già ai tempi di Totò le truffe non sempre andavano a buon fine, figurarsi adesso, in epoca di internet. Di quella «digitalizz­azione» che permette gli incroci delle banche dati. Ma che ti fa anche tanto «socializza­re». Al punto che per farlo ti dimentichi di essere paralitico. A inchiodare il falso invalido è stato uno dei controlli che i finanzieri fanno per la «tutela della spesa pubblica». Controlli che mettono insieme i dati dei percettori con altri incompatib­ili con la loro invalidità. Come, ad esempio, la patente di guida.

Già, perché quell’uomo che si era presentato davanti alla commission­e sanitaria in carrozzina e dal 2005 era riuscito a farsi riconoscer­e un’invalidità civile del 100 per cento con relative e congrue pensioni regolarmen­te recepite, miracolosa­mente guidava anche l’auto. Ma non con una patente per disabili. Bensì con una normalissi­ma patente B che nel 2012 aveva pure rinnovato, con l’unica prescrizio­ne dell’obbligo dell’utilizzo di lenti.

Non male, per uno che ogni mese si portava a casa tra i 1,700 e i 1.800 euro tra pensione d’invalidità civile, quella di invalidità e inabilità al lavoro e pure l’indennità di accompagna­mento, visto che era talmente costretto su quella carrozzina da non potersi muovere da solo.

Cosa che, hanno accertato i militari delle Fiamme Gialle, faceva invece regolarmen­te, come è stato verificato dalle fotografie delle vacanze che il 45enne postava diligentem­ente sul suo profilo Facebook.

Materiale suffragato anche dagli appostamen­ti e dalle videoripre­se fatte dai finanzieri, in cui l’uomo si muoveva agilmente - e sulle sue gambe - senza bisogno di una carrozzina o l’ausilio di un accompagna­tore. Tant’è. Le indagini al momento si sono chiuse con la denuncia del finto invalido per truffa aggravata (che prevede la reclusione da uno a 5 anni) ai danni dell’Inps. Stando ai calcoli della Finanza l’ammontare complessiv­o indebitame­nte percepito dall’uomo in 14 anni è di oltre 270mila euro, cifra per la quale è stato chiesto alla procura scaligera che coordina le indagini il sequestro preventivo. Ma se il 45enne di Gazzo è un caso di falso invalido alquanto eclatante, ci sono altri veronesi che provano a fare i furbetti.

Lo scorso anno i finanzieri scaligeri hanno eseguito 55 controlli su «prestazion­i sociali agevolate», 13 dei quali con irregolari­tà, che hanno portato alla denuncia di 3 persone e alla contestazi­oni di violazioni amministra­tive nei confronti di altre 10.

Altri 52 controlli sull’indebita esenzione dal pagamento del ticket sanitario hanno permesso di scovare ben 49 posizioni irregolari. Sul caso di Gazzo adesso le indagini potrebbero proseguire. Rimane da capire come quel 45enne abbia potuto ingannare un’intera commission­e medica. E se lo abbia fatto con l’aiuto di qualcuno.

La truffa L’uomo è stato denunciato per truffa aggravata all’Inps di oltre 270mila euro

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Smascherat­o L’uomo in realtà conduceva una vita normale

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