Corriere di Verona

Banco Bpm punta alle Pmi tra Vicenza, Padova e Treviso

Castagna: nel piano industrial­e 800 milioni di cedole. Ma il titolo cade in Borsa

- Federico Nicoletti

Banco Bpm punta a distribuir­e in 4 anni 800 milioni di dividendi. E guarda ad una riorganizz­azione, che taglia altre 200 filiali su 1.727 (erano 2.417 solo nel 2015) e riduce il personale con 1.100 prepension­amenti volontari, investendo 600 milioni sul digitale, per liberare il potenziale del terzo polo bancario italiano. Puntando anche, tra i fattori distintivi, alla conquista delle piccole e medie imprese nel Veneto orientale, avvicinand­o le quote di mercato di Vicenza, Padova e Treviso a quelle di un’area come Verona.

Sono queste le direttrici del piano industrial­e 2020-’23 presentato ieri dall’amministra­tore delegato Giuseppe Castagna, che a tre anni dalla fusione tra Banco e Bpm, e dopo il ritorno al dividendo (8 centesimi per azione, 121 milioni distribuit­i sui 649 di utile netto nel 2019), disegna la traiettori­a che dovrà portare avanti il nuovo cda che uscirà dall’assemblea soci del 4 aprile a Milano, con l’avvicendam­ento al vertice tra Carlo Fratta Pasini e Massimo Tononi. Il piano è stato accolto con grande gelo dalla Borsa, già depressa nei

giorni del coronaviru­s, che ha penalizzat­o ieri le azioni Banco Bpm con un -8,23%, a 1,7 euro. Secondo alcuni analisti per le previsioni troppo ottimistic­he sulla caduta a «V» del Pil in Italia nel 2020, solo dello 0,1%, per l’effetto coronaviru­s e per obiettivi su 4o anni senza dettagli intermedi più precisi.

Castagna d’altra parte deve averci fatto il callo in questi anni: «Il piano - ha detto - rafforzerà Banco Bpm come solida terza banca del Paese. E darà una remunerazi­one attrattiva e in crescita agli azionisti». Un piano con obiettivi dichiarati raggiungib­ili nonostante il virus. Castagna non ha dato indicazion­i sugli utili 2020 e ha rifiutato l’idea di un anticipo dividendi. «Ma il dividendo 2019 - ha aggiunto - è base per i prossimi anni, 2020 incluso. L’obiettivo è rispettare la distribuzi­one di 800 milioni».

Il piano prevede, tra 2019 e 2023, utile netto in crescita da 649 a 770 milioni di euro e ricavi da 4,3 a 4,4 miliardi. Sul capitale, Castagna ha promesso un Cet1 al 12,5%, sotto il 12,9% di fine 2019, con vendite di immobili, per un miliardo, e partecipaz­ioni, come quella in Agos. E ha puntato ad estrarre valore dai rapporti con i clienti. Ad esempio nel trasferire raccolta diretta in gestita, per 9 miliardi.

E sulle imprese espandendo da 30 a 35 miliardi i crediti. Lo sforzo è tarato in particolar­e sulle piccole e medie imprese, con credito in espansione, tra 2019 e 2023, da 29 a 31 miliardi. Il Veneto risulta tra le aree più promettent­i: «Abbiamo zone come Verona dove siamo leader, ma altre a pochi chilometri da lì, da Vicenza a Padova a Treviso, dove siamo lontani da

quei livelli», ha sostenuto Castagna, mostrando una slide con una differenza di quote di mercato tra il 5% e il 18% e annunciand­o investimen­ti sul personale per colmare il gap.

Infine le fusioni tra banche, rimesse in moto dalla scalata di Intesa ad Ubi.

«Non penso che dobbiamo rispondere a nessuno», ha repli- cato Castagna

un analista: Ban-

co Bpm immagi-

na un piano in- dustriale in autonomia, per aumentare il proprio valore, prima di partecipar­e da un

to di forza a un

consolidam­ento

con fusioni tra

«banche medie piuttosto che con operazioni ostili». Senza contare gli aspetti interni della scalata di Intesa su Ubi, dove non è bastata la cintura protettiva di patti sul

27% delle azioni. Assenti in

Banco Bpm.

11 Personale In migliaia, i prepension­amenti volontari previsti dal piano industrial­e quadrienna­le di Banco Bpm 200 Filiali Le chiudere agenzie rispetto di Banco alle Bpm 1.727 da attuali: erano 2.417 solo nel 2015

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Alla guida Giuseppe Castagna

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